Marano, le strade restano al buio: cavi in rame razziati dai tombini

Marano, le strade restano al buio: cavi in rame razziati dai tombini
Martedì 23 Agosto 2022, 10:05 - Ultimo agg. 11:16
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Cavi elettrici rubati e strade ancora al buio. I maggiori problemi si registrano in via Padreterno, l'arteria in cui nei mesi scorsi - per ben tre volte - i ladri hanno fatto razzia di cavi in rame che alimentano i pali della pubblica illuminazione. Cavi sradicati da ignoti dai numerosi tombini installati lungo l'arteria. Sulla vicenda indagano i carabinieri della locale compagnia.

«Da ormai quattro mesi e mezzo attendiamo gli interventi di ripristino - spiega l'ingegnere Domenico Sculli, abitante della zona - Via Padreterno è una delle strade di Marano più pericolose, dove non di rado si registrano incidenti, anche con gravi conseguenze, tra veicoli e pedoni.

Siamo al buio e le istituzioni locali ne sono perfettamente a conoscenza. Abbiamo sollecitato la polizia municipale, ma siamo ancora in attesa dell'intervento di ripristino».

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Ma è buio pesto, di sera, anche in altri rioni della città, luoghi in cui non si segnalano furti di cavi in rame o di altri materiali. Da qualche giorno l'impianto della pubblica illuminazione fa le bizze in diversi punti del centro storico: via XXIV Maggio, corso Vittorio Emanuele, piazza Spirito Santo, piazza del Plebiscito e via Parrocchia. Si stanno riproponendo, in pratica, gli stessi disservizi denunciati dai cittadini poco più di un anno fa, quando per un lungo lasso di tempo la stragrande maggioranza delle strade non era illuminata. I disservizi sarebbero provocati dallo stop agli interventi di manutenzione, fino a poco tempo fa effettuati da una ditta esterna al municipio. Il contratto che legava l'ente cittadino all'azienda sarebbe scaduto già da qualche giorno.

«Anche un anno fa - sottolineano i rappresentanti dei comitati civici di via San Rocco - rimanemmo al buio per parecchi mesi poiché non c'era un'impresa in grado di svolgere i lavori di manutenzione agli impianti. Attendemmo a lungo prima che il Comune riuscisse ad espletare un bando di gara per l'individuazione di una ditta. Auspichiamo che commissari e uffici proposti si muovano stavolta in tempi celeri». 

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