Marano, ucciso dall'ex suocero: Enrico non voleva rinunciare alla fidanzata

Marano, ucciso dall'ex suocero: Enrico non voleva rinunciare alla fidanzata
di ​Ferdinando Bocchetti
Sabato 16 Aprile 2016, 08:43
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MARANO.Ha smesso di battere ieri mattina il cuore di Enrico Pezzella, il 25 enne colpito alla testa la scorsa settimana da un proiettile esploso dall'ex suocero. Enrico, meglio conosciuto con il soprannome di «Capigliotta», era ricoverato all'ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Le condizioni del ragazzo, fin dal suo arrivo nel nosocomio flegreo, erano apparse disperate. I medici, che l'avevano portato in sala operatoria, non erano riusciti ad estrarre il proiettile conficcato nel cranio. Le sua vita era appesa a un filo. A portare Enrico in quel letto d'ospedale era stata una storia d'amore travagliata, fortemente osteggiata dai genitori della sua ex fidanzata, che non avevano mai visto di buon occhio quella relazione sentimentale. A nulla, tuttavia, erano valsi i tentativi di tenere «Capigliotta» lontano dalla donna che amava.

La situazione era precipitata quando la giovane, incinta di Enrico, aveva deciso di interrompere la gravidanza. Una scelta non condivisa e che aveva alimentato ulteriori litigi, poi degenerati nel ferimento del ragazzo da parte dell'ex suocero, nel corso di quella che gli inquirenti considerano una spedizione punitiva in piena regola. Raffaele Bacioterracino, il padre della ragazza, in carcere con quella che ora è un'accusa di omicidio, si era presentato insieme con altre due persone in via Musella - zona solitamente frequentata da Enrico - armato di mazze e con una pistola. Prima il pestaggio, poi il colpo alla testa rivelatosi fatale per il 25enne di Marano. La salma di «Capigliotta» è stata trasferita ieri all'istituto di medicina legale del secondo policlinico, dove sarà fatta l'autopsia; i funerali si terranno verosimilmente tra domani e lunedì.

Sul suo profilo Facebook sono in tanti a ricordarlo e a postare messaggi di cordoglio. «Quando ti incontravo - scrive Lorenzo - era sempre una festa. Ricordo quante ne abbiamo combinate insieme. I tuoi racconti erano sempre pieni di imprevisti, ma non meritavi tutto questo». Gli fa eco Mario: «È uno schifo, solo questo mi viene da dire - sottolinea - due famiglie distrutte per una storia d'amore finita male». È più duro invece Roberto: «Non c'è alcuna giustificazione: l'autore di questo omicidio merita l'ergastolo». Sul fronte delle indagini, intanto, i carabinieri di Marano e di Giugliano e del nucleo investigativo di Castello di Cisterna sono sulle tracce delle persone che quella sera erano con l'ex suocero di Enrico e che potrebbero aver preso parte all'agguato.

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