Marano, nuovo scandalo al Comune: stipendi gonfiati a un vigile urbano

Marano, nuovo scandalo al Comune: stipendi gonfiati a un vigile urbano
di Ferdinando Bocchetti
Martedì 12 Dicembre 2017, 16:54
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MARANO - Nel Comune commissariato per infiltrazioni della camorra si viaggia ormai al ritmo di un caso al giorno. Dopo lo scandalo dei bollettini del condono contraffatti, dei furti a ripetizione all'ufficio anagrafe, dei procedimenti disciplinari contro gli assenteisti e delle indagini della Guardia di finanza sui progetti del Piu Europa, ora a tenere banco è il caso del vigile urbano che per oltre dieci anni ha percepito emolumenti superiori a quelli che avrebbe dovuto incassare. Ventottomila euro, per l'esattezza. La storia inizia negli anni Novanta. Il dipendente in questione, entrato in servizio qualche anno prima come vigile urbano, viene riformato dopo la visita di una commissione medica. Il dipendente chiede e ottiene così di esser trasferito ad altro ufficio e nel corso degli anni viene impiegato in altri settori dell'Ente: Sport e spettacolo, Anagrafe e Pubblica Istruzione. Incarichi più "prestigiosi" che gli consentono di usufruire delle cosiddette progressioni orizzontali, salti di categoria interni al municipio in pratica, che si traducono anche in maggiori compensi in busta paga. Dopo qualche anno, nel 2008, l'amministrativo richiede una nuova verifica medica: la commissione, diversa da qualche che lo aveva visitato qualche anno prima, si riunisce e avalla il reintegro tra i vigili urbani.

Ma l'uomo, seppur ritenuto idoneo al servizio, non farà più rientro al comando dei caschi bianchi del corso Europa. Continua a lavorare, con funzioni da amministrativo, presso gli uffici del municipio e a percepire, nonostante sia di nuovo in servizio con la vecchia qualifica professionale, non solo emolumenti che spetterebbero agli istruttori amministrativi ma anche l'indennità di vigilanza propria degli agenti della municipale. Per anni sul caso del vigile impiegato nei più disparati settori dell'Ente cala il silenzio. La svolta arriva qualche settimana fa, quando viene avviato l'iter propedeutico al suo pensionamento. Il dirigente del settore economico, Giuseppe Bonino, ricostruisce la storia professionale dell'ex vigile, oggi 65 enne, e avvia i procedimenti del caso. Per il Comune si tratta di "illegittima corresponsione di emolumenti" e nel calderone finisce anche una ex dipendente della contabilità, licenziata (per truffa ai danni dell'Ente) proprio nel 2008, dopo aver liquidato compensi superiori al dovuto ad altri due dipendenti, tra cui una sua parente, ancora oggi in servizio al Comune. Il dirigente del settore economico, dopo aver denunciato il caso ai carabinieri della locale Compagnia, ha avviato il procedimento per il recupero delle somme. Una parte sarà trattenuta dal Tfr del quasi pensionato  (trattamento di fine rapporto), l'altra invece con un'azione legale di risarcimento. Entrambe le procedure potrebbero essere impugnate in sede di giudice del lavoro.
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