Sacco della biblioteca dei Girolamini, assolto a Napoli l'ex senatore Dell'Utri

Sacco della biblioteca dei Girolamini, assolto a Napoli l'ex senatore Dell'Utri
Martedì 19 Gennaio 2021, 16:50 - Ultimo agg. 20:48
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La prima sezione penale del Tribunale di Napoli (presidente Pellecchia) ha assolto - con la formula 'il fatto non sussiste' - l'ex senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri, accusato di concorso in peculato in relazione all'appropriazione di 13 volumi trafugati dalla Biblioteca dei Girolamini di Napoli. Gli inquirenti partenopei avevano chiesto la condanna a sette anni di reclusione per Dell'Utri.

I libri in questione furono consegnati a Dell'Utri dall'ex direttore della biblioteca Massimo Marino De Caro. «Siamo molto soddisfatti - hanno dichiarato gli avvocati Francesco Centonze e Claudio Botti, legali dell'ex senatore - perché siamo riusciti a dimostrare che con la nomina di De Caro a direttore, Dell'Utri non aveva nulla a che fare.

L'ex senatore non era a conoscenza della provenienza di quei libri donati da De Caro».

 

L'inchiesta, che nasce a Napoli, ha avuto anche ripercussioni a Milano, con il sequestro di 40mila volumi all'ex senatore, poi restituiti dopo l'archiviazione del procedimento a suo carico. Un'indagine che ha appurato la legittima proprietà di quei volumi da parte Dell'Utri. L'indagine partenopea ha origine dalle dichiarazioni rese dal direttore della Biblioteca dei Girolamini, De Caro, il quale riferì di avere consegnato sei libri all'ex senatore. Raggiunto dalla polizia giudiziaria Dell'Utri consegnò i sei libri più altri sette che aveva catalogato proprio come dono di Massimo Marino De Caro.

«Sono contento che le ragioni della difesa abbiamo infine trovato ascolto. Questa sentenza mi restaura in buona parte l'anima bibliofila, ma non può purtroppo restituirmi quella integrità fisica e serenità psicologica che mi sono mancate in tanti anni di accuse giudiziarie e mediatiche». Così, in una dichiarazione all'ANSA, l'ex senatore Dell'Utri ha commentato l'assoluzione ottenuta a Napoli dove era accusato di concorso in peculato in relazione all'appropriazione di 13 volumi trafugati dalla Biblioteca dei Girolamini di Napoli.

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