Il primo contatto mio e dei giovani rotaractiani della mia generazione con il professore Marcello Picone, 94 anni, era con il delegato del Rotary ai giovani: ci sembrava soprattutto un saggio e paziente filosofo, attento ascoltatore e pronto a dispensare aiuti e consigli, ma sapevamo che era un importante ingegnere e professore universitario.
Laureatosi nel 1952 con un grande maestro della scuola napoletana, quale Adriano Galli, era subito entrato nel prestigioso gruppo di lavoro di Luigi Cosenza, sia nella didattica sia nella pratica progettuale.
Impegnato come docente di varie discipline compositive e tecniche nella scuola di Ingegneria napoletana, dal 1984 è stato professore ordinario di Costruzioni, alternando una importante attività professionale in proprio, nella quale emergeva la sua speciale riflessione sulla organizzazione e gestione del cantiere, tema sul quale era maestro delle nuove generazioni. Oltre alla direzione della Ltr, vanno ricordati due lavori particolarmente importanti: il restauro dell'Ospedale della Pace ai Tribunali, che restituiva una struttura storica alla città di Napoli, la quale, dopo aver funzionato bene per decenni, oggi richiede interventi di manutenzione e nuove destinazioni; le coperture dello Stadio all'epoca denominato San Paolo che hanno consentito alla struttura sportiva non solo di affrontare i mondiali del '90, ma di continuare a funzionare sino ad oggi.
Molti importanti professori di Ingegneria sono da considerarsi suoi allievi: ma penso che se la Scuola napoletana di Beni Architettonici e Paesaggio diretta da sua figlia Renata, architetto, è particolarmente attenta alla materialità del cantiere è perché in casa senza accorgersene Marcello Picone ha formato un'altra importante allieva. Una vita, la sua, condivisa fino all'ultimo con la moglie, Santina Montella, anima e motore dei Cantori di Posillipo, ensemble corale vero e proprio punto di riferimento della musica napoletana.