Ischia, mille edifici inagibili. «Già esauriti i fondi per gli sfollati»

Ischia, mille edifici inagibili. «Già esauriti i fondi per gli sfollati»
di Maria Pirro
Mercoledì 22 Novembre 2017, 09:06
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Il terremoto ha lasciato lesioni profonde in 1020 edifici sull'isola di Ischia, 735 inagibili a Casamicciola, 262 a Lacco Ameno, 23 a Forio. Nella zona rossa i vigili del fuoco, gli ingegneri e la protezione civile hanno completato i sopralluoghi e preparato le schede tecniche che compongono la prima relazione sui danni. «A distanza di tre mesi restano solo settanta richieste inevase», dice l'architetto Giuseppe Grimaldi, commissario straordinario delegato per l'emergenza alle prese con numerose questioni, dal nodo abusivismo a quello dei controlli. Poi c'è l'incognita ricostruzione, occorrono fondi per realizzarla: «Ma sono già esaurite le risorse stanziate per pagare l'hotel agli sfollati».
Danni ed edifici inagibili
Tre i comuni colpiti dal sisma di magnitudo 4.0 registrato alle 20.57 del 21 agosto, che ha ucciso due donne, Lina Balestrieri e Marilena Romanini, e sepolto per ore sotto le macerie tre fratellini, miracolosamente illesi. A Casamicciola, Lacco Ameno e Forio i tecnici hanno accertato danni gravi in 613 strutture (di cui 329 a rischio demolizione), chiuso 11 scuole, 45 attività produttive.
Controlli
Eroi di tutti i giorni, premiati dal presidente della Repubblica, i vigili del fuoco hanno avuto un ruolo di primo piano nei soccorsi e poi completato 303 schede tecniche a Ischia, una su quattro del totale. «Ma il vero problema consiste nei controlli sul patrimonio», avverte il capo dipartimento Bruno Frattasi. «Solo con verifiche costanti è possibile contribuire alla sicurezza del paese».

 

Abusivismo
È impossibile, al momento, calcolare il numero di case oggetto di richieste di condono tra quelle dichiarate inagibili. Quel che si sa è che a Ischia ne risultano 600 da abbattere e si contano 27mila istanze negli uffici pubblici, in attesa di valutazione, per le sanatorie 1985, 1994 e 2003, già al centro di polemiche su rischi e tragedie annunciate. «Un immobile irregolare non ha un progetto ufficiale, viene realizzato senza un direttore dei lavori e un collaudatore. Quindi, gli abusi potrebbero aver aggravato i danni: le verifiche però sono ancora in una fase preliminare per trarre conclusioni», afferma il professore universitario Andrea Prota, che insegna Tecnica delle costruzioni alla Federico II e ha partecipato alla stesura del rapporto tecnico e fotografico sul sisma di ReLuis, il consorzio interuniversitario che coinvolge l'ateneo di Padova. Durante i sopralluoghi, l'esperto spiega di aver notato diverse situazioni anomale: «Dalle finestre aperte senza autorizzazione all'aumento dei volumi, addirittura abitazioni completamente abusive». Ma a rendere più vulnerabili i palazzi incidono anche altri fattori. «Si tratta - spiega il docente - di edifici in muratura, prevalentemente costruiti tra gli anni Sessanta e Ottanta, senza tener conto di precauzioni tecniche antisismiche». Non solo: «La tessitura è realizzata con malta scadente o deteriorata per effetto del tempo e utilizzata in grandi quantità tra pietre non squadrate, un altro elemento di debolezza strutturale».
Sfollati
In 1200 sono così rimasti senza casa. «Ma i fondi stanziati per l'accoglienza sono stati già tutti impegnati», lancia l'allarme il commissario Grimaldi, spiegando che, senza un ulteriore provvedimento del Consiglio dei ministri, i 600 ospiti potrebbero dover lasciare gli alberghi e le restanti famiglie non ricevere il contributo per l'alloggio garantito in questi mesi. Non solo: le amministrazioni che hanno anticipato le spese per interventi urgenti potrebbero ritrovarsi con un buco in bilancio. Ipotesi, per ora, ma sostenute dai conti.
Spese
Fino al 25 febbraio 2018, il commissario ha previsto infatti un costo di 7 milioni per gli hotel e 3,3 milioni per il contributo alloggio. Più alta la spesa complessiva per la gestione dell'emergenza: «Ammonta a 25,5 milioni, di cui solo 9,5 stanziati», certifica Grimaldi, che aggiunge di aver già versato circa 900mila euro agli albergatori che hanno presentato le fatture di agosto. «Mentre 2,2 milioni sono vincolati per il restyling del patrimonio storico-culturale, 150mila euro riservati a indagini scientifiche; 900mila al presidio della zona rossa in modo da evitare l'assalto degli sciacalli» negli edifici inagibili.
Ricostruzione
«Per riapre le case è necessario uno screening accurato», avverte Prota. «Anche il sistema stradale e fognario è da rivedere», interviene il commissario, che spiega: «A Casamicciola, la strada del crollo più tragico, in cui è avvenuto il salvataggio dei tre fratellini, è larga meno di due metri. È, dunque, corretto ricostruire senza tener conto dei nuovi criteri e senza abbattere le barriere architettoniche?». Per Grimaldi, serve «una legge speciale che consenta di non limitarsi a demolire e ricostruire. Occorre riqualificare il tessuto urbano con interventi di sistemazione idrogeologica e più complessivi: Ischia può diventare un modello per la ricostruzione». Contro l'emergenza permanente.
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