Martone e l'anteprima di Qui rido io
«Napoli è il primo vero pubblico»

La festa con il cast al cinema, oggi la distribuzione nelle sale

Foto Sergio Siano
Foto Sergio Siano
di Maria Pirro
Giovedì 9 Settembre 2021, 17:39 - Ultimo agg. 10 Settembre, 07:15
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I divi della Mostra sfilano sul red carpet allestito a Napoli, nei vicoli del centro storico, tra la pizzeria, il bar e le “foto in 15 minuti”. Mario Martone, Toni Servillo e il resto del cast di “Qui rido io” entrano nel Modernissimo, di nuovo affollato, anche se con il distanziamento. Nella sala 1 i posti occupati sono 170 su 400, tutti quelli disponibili, ma anche nelle altre non ne resta uno libero. L'evento è atteso, scaccia-lockdown, crisi e incertezze della riapertura con mascherina. E il regista e gli attori che calcano la scena svelano anche i sentimenti e le paure che li accompagnano da più di un anno e mezzo. «Ora gli spettatori torneranno al cinema?», chiede Martone, spiegando di aver voluto fortemente l'anterpima in città e di confidare nel «tam-tam» per le 280 copie in distribuzione da oggi.

«Voi siete il primo vero pubblico dopo Venezia», dice il regista, passando da una proiezione sold-out all'altra. L'accoglienza è incoraggiante. «Questo lavoro incarna tutto il nostro amore per Napoli e il debito di riconoscenza per la grande tradizione teatrale partenopea», aggiunge nella sala principale, l'ultima a spegnere le luci alle 21.30. Dove Federica Lucisano, quarta generazione di imprenditori, fa gli onori di casa e sottolinea «il fascino irresistibile di vedere un film» qui, in poltrona rossa, «senza conoscere il vicino». Ma tanti volti sono noti, e appaiono sul maxi-schermo, perché l'anteprima è innanzitutto una festa. «La nostra festa», insiste Martone. Un omaggio a chi ha reso possibile il progetto.

Così pubblico e privato si confondono, come nel teatro e nella realtà di Eduardo Scarpetta ritratto vivissimo, mentre prende la vita a morsi, tra le sue donne imparentate fra loro, i suoi figli e i suoi nipoti, che in realtà sempre figli sono. 

 

Prodotto da Indigo Film con Rai Cinema e Tornasol, con Servillo che interpreta Scarpetta, Maria Nazionale nel ruolo della moglie Rosa, mentre Cristiana Dell'Anna è la madre di Eduardo, Titina e Peppino de Filippo, e il più piccolo dei bimbi è anche il più arrabbiato. Nel cast ci sono, poi, Antonia TruppoEduardo Scarpetta (pronipote ed erede della tradizione artistica), Roberto De FrancescoLino MusellaPaolo Pierobon con Gianfelice Imparato e Iaia Forte. E Nello Mascia Benedetto Casillo e tanti altri protagonisti e comparse che si ritrovano al cinema e si alzano in piedi e si dispongono a semicerchio per il gran finale. A sorpresa.

Il fuori programma è un cortometraggio di tre minuti. «Un piccolo dono per Napoli», lo definisce Martone, citando Stanley Kubrick a proposito della sofferenza di dover tagliare la scena dedicata alla maschera di Pulcinella. Chiude la proiezione, ringraziando la moglie, co-sceneggiatrice Ippolita di Majo. Perché la festa è anche intima. Quasi un dietro le quinte. «Di solito le presentazioni sono più tristi», osserva Servillo, senza nascondere la stanchezza della giornata trascorsa fra Venezia e Napoli, e il ritorno subito previsto per gli due film in concorso alla Mostra. Anche lui incoraggia gli spettatori al «record nelle sale. Se qui accade, poi lo fanno anche Roma e Milano». 

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