«Mario aveva una voglia infinita di vivere, non si sarebbe mai potuto suicidare, è stato ammazzato». Un film per raccontare chi era Mario Paciolla, il cooperante napoletano dell'Onu morto a 33 anni in Colombia il 15 luglio del 2020 in circostanze ancora tutte da chiarire. La pellicola è stata presentata ieri allo Spazio Comunale di Forcella dove ha sede l'associazione dedicata ad Annalisa Durante. Il titolo scelto dal regista e amico del giovane napoletano Valerio Bruner è Come fuoco: perché come viene raccontato nel film da chi lo conosceva, «Mario aveva un fuoco dentro, un'energia che trasmetteva a tutti e in tutto ciò che faceva». Ne è sicuro Bruner, così come i genitori di Paciolla, Anna e Pino, che Mario mai avrebbe potuto togliersi la vita. Il lungometraggio è stato presentato nel giorno dell'inaugurazione del Festival del Cinema dei Diritti umani di Napoli, diretto da Maurizio Del Bufalo, kermesse giunta alla quattordicesima edizione. Una narrazione collettiva che ricorda Mario e la sua vita: dall'amore per il basket al suo impegno con il giornalismo e per i diritti sin dai tempi dell'università.
Proprio ad un film è legato uno degli ultimi ricordi di suo figlio di Pino Paciolla, il papà di Mario. «A maggio, due mesi prima che morisse - spiega il padre - Mario mi scrisse un messaggio dicendomi di guardare un film, Sergio, che parlava proprio di un funzionario Onu ucciso in circostanze misteriose mentre era a Baghdad.
Con i genitori di Mario ieri è voluto essere presente alla proiezione del film anche il sindaco Gaetano Manfredi. «Sin dall'inizio - ha detto il primo cittadino - la città si è stretta a questa famiglia. L'esperienza di Mario ci fa riflettere sul valore della cooperazione che però, come in questo caso, sembra non trovare spazio proprio nelle organizzazioni internazionali. Va detto che purtroppo ci sono state delle opacità delle Nazioni Unite che rappresentano una ferita per chi come noi crede nel multilateralismo. Un'organizzazione che non è in grado di tutelare la trasparenza tradisce lo scopo per la quale è nata».
Concetti ribaditi da Maurizio Del Bufalo, il coordinatore della rassegna cinematografica napoletana, quest'anno dedicata a Luca Attanasio, l'ambasciatore italiano ucciso in Congo, la cui moglie, Zakya Seddiki, sarà ospite del Festival. Anche legandosi alla vicenda di Paciolla, il titolo dell'edizione 2022 è Onu: la pace (im)possibile. «In questa edizione - ha spiegato Del Bufalo - ci siamo chiesti quale sia il ruolo dell'Onu oggi e se effettivamente sia un'istituzione in crisi come sembra dall'esterno. Vogliamo riflettere sul perché la situazione sia scappata di mano all'Onu e lo faremo guardando alla sicurezza degli operatori di pace e dei cooperanti quale è stato Mario Paciolla». All'evento il segretario del Sindacato unitario dei giornalisti della Campania, Claudio Silvestri. Martedì prossimo è previsto un flash-mob nella sede del Sugc alla presenza del presidente della Fnsi, Beppe Giulietti.