Giunti sul posto gli agenti di polizia del commissariato, alla guida della prima dirigente Antonietta Andria e la polizia Municipale. «Oggi la UniCredit dichiara fallimento della società - dice Vincenzo Accardo, presidente di Marittimi per il futuro- 5800 famiglie a casa. Non ci muoviamo da qui».
Poco dopo due dei marittimi hanno minacciato di buttarsi di sotto dal campanile, non essendo andata a buon fine la trattativa con i vigili del fuoco saliti con il cestello. I manifestanti sono stati contattati dallo staff del cardinale Crescenzio Sepe ed una delegazione è stata invitata domani alle 13 in Curia. Ma i contestatori non vogliono lasciare la chiesa occupata e i due marittimi che minacciano il suicidio non sono voluti scendere dal campanile nonostante l’intervento delle forze dell’ordine.
Presenti sul posto polizia, carabinieri, vigili e vigili del fuoco.
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Agli inizi di ottobre il tribunale di a Milano ha sentenziato che la Moby è insolvente con riserva. L’istanza di fallimento presentata da alcuni fondi d’investimento speculativi nei confronti di Moby, il gruppo di navigazione che controlla anche i traghetti Tirrenia, di proprietà dell’armatore Vincenzo Onorato, è stata respinta di giudici. Il riscorso d’urgenza per “insolvenza prospettica e futura” era stato presentato in base all’art. 5 Legge Fallimentare lo scorso mese di settembre da alcuni fondi hedge detentori di obbligazioni Onorato Armatori 7,75% 2023 quotate alla borsa del Lussemburgo (taglio minimo negoziabile 100.000 euro) che si vedevano minacciati nei loro interessi quali creditori senior. La società ha messo in vendita delle navi per rientrare dai debiti, ma pare che l'accordo sia saltato. Queste ore sono decisive.