Massa Lubrense, cerimonia della festa della Madonnina del Vervece

Mare
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di Antonino Siniscalchi
Domenica 9 Settembre 2018, 16:09
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MASSA LUBRENSE – Una cornice di imbarcazioni ampia e diversificata ha caratterizzato questa mattina la tradizione festa della Madonnina del Vervece, con la celebrazione della messa, celebrata da don Antonino Di Maio, sull’omonimo scoglio che si specchia nel golfo di Massa Lubrense, sulla rotta Sorrento-Capri. Prologo della giornata, ieri sera la consegna del Premio Vervece 2018 alle navi «Diciotti» e «Dattilo» della VI Squdriglia navale delle Capitanerie di porto, ritirato dal comandante della Capitaneria di porto di Castellammare, Guglielmo Cassone. In cartellone anche, nel Chiostro di Marina Lobra, la mostra «Riflessioni Massesi» con le foto di Costanza Filangieri di Candida, la presentazione del libro di Carlo Franco «Quando Napoli andava a vela» e il concerto degli allievi del Liceo artistico musicale Francesco Grandi di Sorrento, diretto dal maestro Domenico Guastafierro.

Stamattina, nel corso della cerimonia, introdotta dal sindaco di Massa Lubrense, Lorenzo Balducelli e dal presidente della Fondazione Vervece, Gaetano Milone, recitata la preghiera alla Madonnina del Vervece di Rosario Di Nota, l'Ave Maria eseguita dal soprano Anna Maria D’Esposito, il Silenzio fuori ordinanza, la benedizione della corona di alloro, gli onori alla Madonnina del Vervece da parte dei partecipanti alla 30^ edizione del Trofeo Eduardo de Martino e della Coppa Santa Maria del Lauro, la benedizione delle pietre dei comuni di Monte di Procida e di Procida, di Salvatore Sorrentino (Pappuzzo), del Rotary distretto 2100, della Comunità di Marina di Puolo.
La storia della Madonnina e legata a filo doppio con quella agonistica di Enzo Maiorca, un legame indissolubile quello con "lo scoglio del Vervece" a Massa Lubrense. 

All’inizio di settembre del 1974 il campione tentò di conquistare il primato mondiale di apnea nello specchio d’acqua a circa mezzo miglio a ponente del Capo di Sorrento. Fu un’impresa sfortunata perché Maiorca si scontrò durante l’immersione con un operatore della Rai e dovette rinunziare alla discesa. Costantino Cutolo, fondatore e, allora, presidente del Circolo Nautico Marina della Lobra e grande sportivo, rincuorò Maiorca e lo convinse a un nuovo tentativo di record a largo del Vervece. Il 28 settembre 1974 il campione siracusano riuscì nell’impresa e raggiunse 87 metri di profondità, stabilendo il nuovo primato mondiale per l'epoca. A ricordo perenne di tale impresa e a "protezione" di quanti amano il mare ed in esso hanno perso lavita, alla profondità di 12 metri, fu posta la statua della Vergine, alla quale ogni anno viene reso omaggio da parte di sub ed amanti del mare provenienti dall'Italia e da varie parti del mondo.
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