Massa Lubrense, il primo hotel in cui si può pagare in bitcoin

Massa Lubrense, il primo hotel in cui si può pagare in bitcoin
di Ciriaco M.Viggiano
Venerdì 26 Gennaio 2018, 09:16 - Ultimo agg. 13:10
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Le carte di credito? Superate. I contanti? Retaggio della preistoria. Ora è il bitcoin la moneta del futuro e, per qualcuno, già del presente. Anche per saldare il conto della vacanza, anche per acquistare una bottiglia di limoncello da regalare agli amici al rientro da un soggiorno in penisola sorrentina. È il caso dell’hotel Gocce di Capri, sulle colline di Massa Lubrense, primo in Campania ad accettare come forma di pagamento la criptovaluta inventata nel 2009 dal misterioso Satoshi Nakamoto. Ad annunciarlo è il 35enne manager Marco Cocurullo che, oltre l’albergo a tre stelle massese, gestisce circa 80 tra ville e case-vacanza disseminate tra Napoli, Sorrento e la Costiera. In queste strutture gli ospiti possono ora pagare in bitcoin sfruttando un sistema tanto semplice quanto ingegnoso. 
 



I titolari dell’albergo, della villa o della casa-vacanza inviano al cliente un QR code, cioè un codice a barre composto da moduli neri disposti all’interno di uno schema a forma quadrata. Attraverso un programma installato sul proprio smartphone, il turista legge il QR code e, in tempo reale e senza spese aggiuntive, invia i bitcoin ai vertici della struttura ricettiva che poi fatturano l’importo equivalente in euro.

«Questo è il futuro, tra qualche anno tutto funzionerà così», spiega Cocurullo. A suggerirgli di accettare pagamenti in criptovaluta sono stati alcuni amici australiani esperti di finanza. Allo stato attuale, infatti, un bitcoin viene scambiato con poco meno di 9mila euro, poco più di 13mila dollari australiani e circa 11mila dollari americani. Nel giro di qualche anno, secondo gli analisti, la moneta elettronica potrebbe valere centinaia di migliaia di euro e milioni di dollari. Ammesso e non concesso, ovviamente, che i detentori non rimangano vittime della speculazione e delle oscillazioni da brivido che il bitcoin registra quotidianamente. «Ho deciso di rischiare per stare al passo con i tempi – conclude Cocurullo che in passato ha diretto un albergo a Sidney – ma sono certo che la storia mi darà ragione». La pensano allo stesso modo, a quanto pare, i titolari di una casa-vacanza di Vico Equense, di due bed and breakfast tra Napoli e Sorrento e di diversi studi professionali e attività commerciali campani che pure hanno autorizzato la clientela a saldare i conti in bitcoin. Affare della vita o pauroso salto nel vuoto? Tra qualche anno si vedrà.
 

 

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