Terzo provvedimento restrittivo per Nunzio Ariano, ex ingegnere capo del Comune di Torre Annunziata, già detenuto in carcere per essere stato raggiunto da un'ordinanza cautelare lo scorso dicembre nell'ambito di una presunta tangente ricevuta nell'ambito di appalti pubblici. Ad eseguire il provvedimento, firmato dal gip del tribunale oplontino su richiesta della locale Procura, sono stati gli uomini del gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata. Le accuse sono di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e sono relativi ad episodi avvenuti proprio nel mese di dicembre 2020. Il provvedimento restrittivo è stato notificato ad Ariano nel carcere napoletano di Poggioreale, dove l'uomo è già detenuto in seguito a due ordinanze cautelari ricevute a dicembre ed aprile.
Ariano fu arrestato in flagrante il 28 dicembre scorso, subito dopo aver ricevuto una tangente di euro 10.000 dall'imprenditore Vincenzo Supino in relazione all'affidamento dei lavori di adeguamento di aule didattiche all'emergenza sanitaria legata al Covid 19.
La misura cautelare eseguita oggi riguarda invece un episodio di corruzione commesso sempre dall'ingegnere in concorso con l'imprenditore edile C.A., anch'egli indagato, che a dicembre 2020 avrebbe corrisposto ad Ariano 2.000 euro per ottenere l'affidamento di lavori di pitturazione e manutenzione degli infissi all'interno dell'asilo nido di via Parini a Torre Annunziata. Contestualmente alla notifica dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, le Fiamme Gialle hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, emesso sempre dal gip del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura, nei confronti dell'ex dirigente comunale, per la somma complessiva di 2.000 euro.