Medici di famiglia, ecco la mappa dei buchi nella rete a Napoli

Medici di famiglia, ecco la mappa dei buchi nella rete a Napoli
di Ettore Mautone
Venerdì 22 Gennaio 2021, 08:30 - Ultimo agg. 20:30
4 Minuti di Lettura

Medici di famiglia senza carriere e cittadini senza medico: a Napoli migliaia di abitanti dei quartieri periferici hanno difficoltà a trovare un dottore e per effettuare una visita o ottenere una ricetta. È quanto accade, ad esempio, nel distretto di Scampia ma anche a Ponticelli, Miano, Piscinola, Ponticelli, San Giovanni, Barra, Bagnoli, Fuorigrotta, Soccavo, Bagnoli. Nella zona orientale otto medici sono andati in pensione nell'ultimo anno, 300 in totale in Campania nel 2020. Almeno 5 le carenze a Scampia. A fronte di studi chiusi per raggiunti limiti di età non sempre è assicurato un tempestivo turn-over. Nei giorni scorsi le proteste dei cittadini di Scampia sono giunte fin sotto la sede dell'Asl Napoli 1 a cui si sono aggiunte le rivendicazioni sindacali della Fimmg e dell'associazione Medici senza carriere.

I nodi da sciogliere sono due: il primo si verifica quando i dottori più anziani vanno in pensione.

I reclutamenti per assicurare il turn-over vanno a rilento. L'altro scoglio è rappresentato dal fatto che le zone periferiche, lontane dal domicilio del medico, sono poco gettonate. Su duemila medici in graduatoria, negli ultimi scorrimenti, tutti hanno scelto di aprire un nuovo studio nelle zone centrali della città disertando le periferie. I medici sono autonomi e lavorano in rapporto di convenzione con le Asl e finora non c'era alcun obbligo di aprire uno studio in un determinato quartiere. Dal 2020 la Regione ha chiesto anche alla Asl Napoli 1 di individuare le carenze per distretto specificando le zone in cui c'è obbligo di aprire lo studio del medico a tutela dei cittadini. Così anche per gli incarichi provvisori. Il rapporto ottimale, tra medico e cittadini assistiti, è di un dottore titolare di incarico ogni 1.300 persone. Al massimo si può salire a uno per 1.500. Se un medico lascia per pensionamento nasce un'oggettiva difficoltà. In questi casi il distretto dovrebbe segnalare la carenza alla Asl e quest'ultima deliberare per tempo l'attribuzione di incarichi provvisori. Un meccanismo che si inceppa sia per motivi burocratici sia perché i medici non scelgono le sedi periferiche. 

Negli ultimi mesi qualcosa si è mosso: in Regione nell'area di Assistenza territoriale, rimasta vacante, è arrivato un nuovo dirigente, Anna Maria Ferriero, che si è data da fare per recuperare i ritardi allestendo una piattaforma informatica. «L'interfaccia on line è stata realizzata in brevissimo tempo - avverte - ho preso servizio a settembre e con il supporto dei tecnici abbiamo iniziato a lavorarci da ottobre. La piattaforma è operativa dal 1° gennaio. Prima era tutto cartaceo da qui i ritardi. Nell'arco della prossima primavera la Campania si allineerà alle norme». «Un beneficio per i medici precari e in cerca di occupazione e per i pazienti, che hanno diritto ad avere un medico nel proprio quartiere» commenta Luigi Sparano responsabile della Fimmg territoriale. In queste ore l'Asl cittadina ha provveduto a conferire incarichi provvisori con vincolo di apertura dello studio nei territori sguarniti. Due a Scampia altri a Ponticelli e Fuorigrotta. Ma non bastano. I medici potranno appoggiarsi per le attività assistenziali alla sede di un collega che fa parte delle Aggregazioni territoriali che mettono in rete gli studi di tutti i medici di un territorio sotto l'egida di un coordinatore. «Da lunedì - aggiunge Enzo Schiavo, dirigente regionale della Fimmg - e fino al 27 gennaio, saranno attribuiti i posti del 2019. Le assegnazioni per trasferimento sono già state effettuate il 21 dicembre. Ora saranno attribuiti altri 210 incarichi di cui 21 a Napoli». Intanto la graduatoria provvisoria del 2020 è già pubblica ed entro fine gennaio arriverà la definitiva. Per Napoli sono previste altre 40 assegnazioni: per la prima volta ci sarà il vincolo di aprire lo studio nei quartieri senza medico. «Per la graduatoria del 2021 - conclude Schiavo - la raccolta delle domande in piattaforma si chiude entro il 31 gennaio. Come previsto dalle norme sarà pubblicata la provvisoria entro settembre e la definitiva entro il 30 novembre. Così avremo riassorbito i ritardi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA