Medicine salvavita rubate
e riciclate: noto farmacista arrestato

Medicine salvavita rubate e riciclate: noto farmacista arrestato
di Leandro Del Gaudio
Martedì 19 Marzo 2019, 10:57
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Viene indicato come il terminale di una organizzazione dedita al traffico di farmaci rubati. Lui, professionista napoletano con solidi contatti nella buona borghesia cittadina, è stato arrestato per ricettazione e riciclaggio di medicinali, al termine di un'inchiesta che punta a fare chiarezza sul giro di farmaci antitumorali, i più costosi, i più ricercati in mezza Europa. Si chiama Antonio Celentano, classe 1971, un nome eccellente come manager di farmacie nell'area vesuviana. Finisce ai domiciliari, mentre gli viene notificato anche un decreto di sequestro preventivo per circa 2,3 milioni di euro, come presunto profitto di numerosi reati di natura fiscale. Inchiesta condotta dalla Procura di Torre Annunziata, sotto il coordinamento del procuratore Alessandro Pennasalico e dell'aggiunto Pierpaolo Filippelli, c'è la convinzione di aver scoperto un giro di affari milionario all'ombra del servizio sanitario nazionale.

«L'indagine - si legge in una nota - ha consentito di svelare un sistema capillare mediante il quale venivano convogliati principalmente farmaci ospedalieri e ad alto costo, con grave pregiudizio per il servizio sanitario nazionale e l'impostazione fiscale, connotato in particolar modo da operazioni volte all'immissione su mercati esteri dei farmaci oggetto di furto». Farmaci tumorali, rubati dalle farmacie o depositerie di ospedali dell'area metropolitana e rivenduti grazie alla falsificazione di fustelle, di ricettari e di prescrizioni puntualmente notificate a pazienti ignari. Decisive le verifiche dei carabinieri del Nas, agli ordini del colonnello Vincenzo Maresca e del maggiore Gennaro Tiano, che hanno lavorato su episodi criminali (anche sulla scorta della verifiche dell'Agenzia delle dogane) - come furti di stock di medicinali - apparentemente spuri, scollegati gli uni dagli altri. E invece - a leggere la misura cautelare firmata dal gip Criscuolo - episodi apparentemente marginali denunciati nel vesuviano, risultavano collegati alla rivendita al minuto (in alcune farmacie riconducibili a Celentano), o addirittura nei paesi dell'Europa dell'Est, grazie a società di comodo e a un giro di fatturazione fasullo.

 

I PAZIENTI IGNARI
Tutto ha preso il via nel 2014 quando, a seguito di verifiche effettuate dalla polizia giudiziaria presso una farmacia convenzionata con l'Asl Napoli 3 Sud e un deposito all'ingrosso, furono trovate e sequestrate migliaia di confezioni di farmaci risultate poi provenienti da rapine effettuate tra Livorno e Cerignola (Foggia). «Il successivo approfondimento investigativo - conclude Pennasilico - ha svelato un illecito sistema di approvvigionamento di farmaci - provenienti dalla commissione di delitti - da parte del farmacista, nonché l'evasione delle imposte sul valore aggiunto mediante la falsa rappresentazione di scritture contabili delle società dallo stesso gestite, con la reiterata perpetrazione di truffe a carico dell'Asl Napoli 3 Sud mediante l'utilizzo di ricette mediche provento di furto». Ma entriamo nel merito dei singoli capi di imputazione. Capitolo prescrizioni posticce. Scive il gip: «Antonio Celentano, quale legale rappresentante della farmacia Vargas di Boscoreale, al fine di procurare a sé un profitto, riceveva da un medico di assistenza continua convenzionato con Asl Napoli 3 sud e da altre persone rimaste ignote, 1449 false ricette mediche elettroniche dematerializzate prescritte a ignari pazienti del citato sanitario». Insomma, grazie alla collaborazione del medico di base, venivano fabbricate prescrizioni di farmaci a carico di pazienti del tutto ignari di cosa avveniva nel loro nome. Nessuno poteva infatti immaginare che sulle loro teste venivano comprati dalle farmacie di Celentano farmaci costosissimi a cui venivano assegnate fustelle posticce. Farmaci per malattie gravi, quasi sempre salva vita e antitumorali che, secondo la ricostruzione dell'accusa, potevano prendere anche altre strade: Polonia, Ucraina, Est Europeo (ma anche la Germania), Paesi dove erano state create società cartiere ad hoc. Difeso dal penalista Virginio Marino, Celentano ora attende l'interrogatorio di garanzia per dimostrare la correttezza di imprenditore nel campo dei farmaci, a partire dal fatto che lo stesso gip ha escluso l'ipotesi associativa nell'applicare la misura: non è lui - fa capire - il terminale dei traffici di medicine rubate.
 
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