Giovane medico campano primo autore di un importante studio sulla mastoplastica

Giovane medico campano primo autore di un importante studio sulla mastoplastica
Giovedì 17 Marzo 2016, 16:49
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Dei suoi studi e delle scoperte, condotti in équipe, sulla contrattura capsulare, la più frequente complicanza degli interventi di ricostruzione mammaria e mastoplastica di aumento del seno, da qualche giorno si occupa anche 'Plastic and Reconstructive Surgery, la più importante rivista al mondo in chirurgia plastica. Orgogliosamente campano di Sant'Antimo, il 28enne medico chirurgo Francesco Segreto è il primo autore dello studio condotto nell'Università Campus Bio-Medico di Roma, e tiene a sottolineare: «Il mio è uno di quei casi in cui il sistema universitario ha funzionato alla perfezione, portandomi progressivamente ad assumere ruoli di maggior rilievo nei diversi progetti e permettendomi di arricchire la formazione scientifico-chirurgica in Italia e all'estero». Un modo, spiega il dottor Segreto, per dimostrare che «partendo dal Sud e cogliendo le occasioni si può centrare l'obiettivo». Lo studio ha scoperto «la presenza di un recettore del sistema immunitario sulle cellule ritenute le principali responsabili del processo di contrattura». Autore di 35 pubblicazioni su riviste internazionali, con un curriculum che annota molte esperienze all'estero, Segreto è stato relatore ai più importanti congressi europei ed americani di chirurgia plastica. Si è formato a Roma con la guida del professor Persichetti, ed ha lavorato in Spagna, Brasile e Giappone. Ha eseguito più di 1000 interventi chirurgici. «Non è un percorso facile - dice Francesco Segreto - i fondi a disposizione sono pochi e più di una volta saremmo stati disposti ad utilizzare fondi personali pur di sviluppare un'intuizione.
Espletando contestualmente attività clinico-assistenziale, bisogna spesso dedicarvi le notti ed i fine settimana. Creatività, motivazione, spirito critico e passione per lo studio sono necessarie». Ma quali sono le caratteristiche della malattia? «La contrattura capsulare è una fibrosi patologica dell'organismo in reazione alla protesi mammaria (incidenza dal 2 al 30%). Disloca e comprime la protesi sino a comprometterne il risultato estetico con sintomi di dolore, indurimento e sensazione di ipomobilità del braccio. Attualmente, benchè siano stati identificati alcuni fattori di rischio, la natura ed il contributo dei diversi fattori biologici coinvolti nell'insorgenza della complicanza non è chiara. Non esistono metodi certi per prevedere o prevenire l'insorgenza di contrattura capsulare. L'unica terapia efficace nei casi severi è sottoporre la paziente ad un nuovo intervento chirurgico, rendendo talora necessaria la rimozione definitiva della protesi». Ecco perché i risultati potrebbero aprire nuove prospettive per diagnosticare pre-operatoriamente il rischio di sviluppare questa complicanza (permettendo in tal modo di utilizzare tecniche alternative) e per realizzare terapie farmacologiche mirate. «Ho iniziato a lavorare sulla contrattura capsulare nel 2010 - sottolinea il medico - Attualmente il nostro gruppo di ricerca, diretto dal prof. Persichetti e dal dottor Marangi, con la collaborazione del prof. Morini e del dottor Carotti, sta sviluppando diversi progetti nell'ambito della contrattura capsulare e della medicina rigenerativa. Senza mai tralasciare la chirurgia».(ANSA).
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