Era lo scorso 4 agosto quando un maxi-incendio divampò nel campo rom di Scampia. Quel rogo doloso, uno dei tanti degli ultimi anni, potrebbe aver compromesso la stabilità dei piloni del ponte all’altezza della perimetrale di Melito. I sopralluoghi tecnici, fin qui effettuati, non hanno ancora sciolto il nodo. Il tratto di strada dell’asse mediano, quello in entrata e uscita da Mugnano, resta tuttora off limits e le prospettive - in vista della piena ripresa delle attività lavorative - non sembrano essere incoraggianti.
Le verifiche strutturali, quelle decisive, sono slittate a settembre. Solo leggendo la relazione definitiva dei tecnici, insomma, sarà possibile capire se il tratto stradale potrà essere (a breve) riaperto al traffico veicolare o se invece si dovrà optare per un intervento di manutenzione. Una ipotesi, quest’ultima, che avrebbe ripercussioni devastanti sul fronte della viabilità. I disagi maggiori potrebbero concentrarsi, come già avvenuto nelle settimane successive all’incendio, non solo nei comuni a nord di Napoli (Mugnano, Villaricca, Melito, Arzano, Casavatore) ma anche tra Scampia e Secondigliano, dove gli automobilisti - provenienti da Capodichino - sono al momento costretti ad uscire.
Sul luogo del rogo, prima della pausa estiva, è stato un viavai di tecnici della protezione civile, vigili del fuoco e agenti della polizia municipale di Scampia. Le condizioni dei piloni del ponte, anneriti dal fumo, hanno alimentato non poche preoccupazione e il timore di un lungo stop è paventato, anche se in via del tutto ufficiosa, anche dagli stessi vigili urbani. Nessuno si sbilancia, in assenza di dati certi, sulla data della possibile riapertura.
Rappresentanti delle istituzioni locali, pendolari e imprenditori confidavano in una conclusione più celere dell’intero iter.
Il problema della viabilità, così come quello ambientale, è particolarmente sentito in questo lembo di terra a cavallo tra i quartieri napoletani e i popolosi comuni della cintura metropolitana. Terra di criminalità organizzata, roghi tossici e non solo: in zona, infatti, operano importanti attività commerciali e industriali che risentono fortemente delle problematiche legate alla viabilità. Il sindaco di Mugnano, Luigi Sarnataro, è uno dei pubblici amministratori che in queste ore ha fatto sentire la propria voce. «Abbiamo scritto agli organi interessati, comune di Napoli e Città Metropolitana, per avere notizie circa la data della riapertura dello svincolo di Mugnano - spiega il primo cittadino del comune a nord di Napoli - L’asse mediano è un’arteria di fondamentale importanza per i cittadini: in migliaia, quotidianamente, la utilizzano per raggiungere i luoghi di studio e di lavoro. Occorre fare chiarezza, ormai settembre è alle porte».
Sollecitazioni in tal senso si leggono anche su numerose pagine dei social network. Non mancano stoccate («La questione del campo rom va risolta una volta e per tutte») e riferimenti al caso della Galleria Vittoria. «Speriamo - scrivono in tanti - di non dover vivere anche noi lo stesso incubo». Quello della viabilità compromessa non è l’unico tema che sta a cuore ai residenti. «Qui i roghi tossici sono all’ordine del giorno - scrivono decine di utenti Facebook e gli attivisti dell’associazione Terra dei Fuochi - ma le azioni messe in campo negli ultimi anni, anche dal governo nazionale, non hanno prodotto gli effetti sperati. Da Giugliano ad Acerra, passando per Scampia, soprattutto in prossimità dei campi rom, è un inferno». E ancora: «Il territorio è ormai da anni abbandonato al proprio destino - aggiungono altri cittadini - Molte aziende, quelle non in regola, utilizzano i rom per smaltire scarti di ogni genere. Quando si porrà fine a questo scempio? Quando si deciderà di intervenire seriamente? Vivere in queste zone è ormai impossibile».