Un bollettino clinico per fare chiarezza e stoppare la paura e la psicosi di massa che ha convinto decine di mamme a tempestare di telefonate i centri vaccinali dell'Asl Napoli 2 Nord e lo studio pediatrico per avere chiarimenti.Genitori che temono il peggio: nelle ultime 96 ore sono stati già una quindicina i bambini sottoposti alla profilassi antibiotica per indebolire il batterio della encefalite, mentre i medici del Servizio epidemiologico e prevenzione dell'Asl, in collaborazione con la pediatra presso cui collabora la 55enne, hanno fatto scattare il piano di profilassi vaccinale per tutti coloro che sono entrati in contatto con la paziente, nel periodo di incubazione della grave patologia. Un caso di meningite scoppiato il 15 marzo scorso, quando Giuseppina accusa i primi sintomi della malattia. Sta male, inizia a tremare e la temperatura corporea schizza a 40 gradi con dolori articolari e rigidità nella zona del collo. Il medico di famiglia sospetta che si tratti di un presunto caso di meningite e si decide il ricovero immediato nell'ospedale Cotugno di Napoli. Il giorno seguente arriva la prima diagnosi ufficiale: la 55enne «è affetta da un caso di encefalite a liquor limpido», con la presenza del virus del meningococco.
Al Cotugno i medici continuano i prelievi sulla paziente per accertare il ceppo virale e stabilire la terapia appropriata, mentre a Pozzuoli si muove il Servizio epidemiologia e prevenzione dell'azienda sanitaria locale che avvia il piano di monitoraggio e profilassi previsto in casi del genere.
Ma la paura è tale da convincere centinaia di genitori a lasciare i figli a casa, disertando per timore le aule scolastiche.