Meridbulloni, Natale nella tenda di Castellammare sotto la neve: «Aspettiamo De Luca»

Meridbulloni, Natale nella tenda di Castellammare sotto la neve: «Aspettiamo De Luca»
Sabato 26 Dicembre 2020, 20:04
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Arriva il peggio per gli operai della Meridbulloni di Castellammare di Stabia, nelle tende che hanno comprato per stare al coperto di notte, ora affrontano il freddo e la neve che sta imbiancando il Vesuvio, nell'ottavo giorno in presidio, per difendere la fabbrica dalla delocalizzazione in Brianza, programmata dalla famiglia Fontana, proprietaria dell'azienda. «Ci alterniamo a gruppi di 30 e di 20 - spiegano - davanti ai cancelli che sono stati chiusi il 18 dicembre, per evitare che portino via i macchinari».

La città intera e altre fabbriche della Campania si stanno stringendo intorno agli 81 operai della fabbrica di bulloni per auto, ai quali la notizia della chiusura del sito produttivo è giunta a cose fatte. «Hanno cambiato anche la società della vigilanza privata, anche questa arriva dalla Brianza - raccontano un operaio - io che ho chiuso la fabbrica nell'ultimo turno di lavoro, li ho visti spuntare all'improvviso e mi davano fretta perché mi allontanassi quanto prima dal reparto, per chiudere definitivamente i cancelli».

Sono spaventati, mortificati, e disorientati. «Stiamo ricevendo tanto sostegno dai cittadini, che ci pagano il cappuccino e i cornetti al mattino, anche i bar, spontaneamente vi inviano il caffè tutto il giorno, pranzi completi e pizze di sera.

Sono venuti a trovarci le delegazioni delle fabbriche della Campania».

Davanti ai cancelli hanno affisso gli striscioni la Whirlpool di Napoli, la BeTicino, la Fincantieri. «Ma anche le maestranze del Gruppo Fontana al Nord hanno scioperato manifestandoci la loro vicinanza - aggiungono gli operai - E non nascondono anche la loro preoccupazione per piani aziendali che nessuno rivela».

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Agli operai non mancano le visite di rappresentanti politici locali di tutti i partiti, dal Movimento 5 Stelle, al Pd, Italia Viva, Lega Nord, Leu, Fratelli d'Italia. «Ci ha fatto visita il sindaco, Gaetano Cimmino, il vescovo, monsignor Francesco Alfano, è venuto il parroco don Gennaro Giordano, poi associazioni…» raccontano gli operai, che però non nascondono di avere atteso finora il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. «Lui è più sanguigno, è l'unico che riuscirebbe a fare sentire la nostra voce con la forza che occorre», spiegano. E oggi passeranno un nuovo giorno in presidio all'addiaccio.

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