Shoah, in piazza Bovio le pietre d'inciampo per le nove vittime napoletane

Shoah, in piazza Bovio le pietre d'inciampo per le nove vittime napoletane
Martedì 7 Gennaio 2020, 12:26 - Ultimo agg. 8 Gennaio, 06:33
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Da oggi Napoli ha le sue pietre di inciampo. Nove, installate in piazza Bovio, all'altezza del civico 33, per ricordare le vittime napoletane dell'Olocausto: Amedeo Procaccia, Iole Benedetti, Aldo Procaccia, Milena Modigliani, Paolo Procaccia, Loris Pacifici, Elda Procaccia, Luciana Pacifici, Sergio Oreste Molco, tutti membri della comunità ebraica di Napoli, costretti ad abbandonare le proprie case al momento della promulgazione delle leggi razziali per cercare rifugio altrove, tutti arrestati e deportati, con un treno del gennaio 1944, ad Auschwitz, dove hanno trovato la morte.

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Una iniziativa che ha visto, però, una dura presa di posizione da parte della Comunità ebraica di Napoli, che ha disertato l'iniziativa contro la presenza di Eleonora de Majo, oggi assessore alla Cultura del Comune di Napoli. Nel mirino un post su Facebook, datato 2016, della de Majo, all'epoca consigliere comunale in quota Dema, militante del centro sociale Insurgencia. In quel post finito sotto accusa, de Majo attaccava Netanyahu e «le politiche di apartheid del governo israeliano». Parole che lei ribadisce oggi. «Non capisco questa pericolosa sovrapposizione - ha detto - tra le mie affermazioni su Netanyahu e l'antisemitismo, sono due cose diverse». Perché per la Comunità ebraica, le affermazioni della de Majo sono antisemite. Accuse che lei ha respinto con forza al mittente fin da la sua nomina ad assessore. «Mi dispiace che sia stata utilizzata un'occasione del genere per fare polemica - ha commentato de Majo - questo è il mese della memoria credo che in questa occasione, soprattutto in questa fase storica, iniziative come queste vadano moltiplicate».

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Una polemica e una assenza che hanno lasciato un pò di «amarezza» in Antonio Amoretti, presidente Anpi Napoli. «Le comunità ebraiche hanno sempre avuto il nostro appoggio e la nostra solidarietà per far conoscere ai giovani cos'è stata la Shoah affinché non si ripeta quello che è già successo - ha affermato - non era il caso di prendere questa posizione. Per la comunità ebraica di Napoli abbiamo sempre avuto un'attenzione particolare, anche perché con le Quattro giornate l'abbiamo salvata dalla deportazione». E lancia l'appello a «mettere da parte le divisioni, siamo sempre stati per la difesa della nostra Costituzione che ci viene invidiata». «Occorre distinguere - ha sottolineato - quello che fa la destra israeliana dalla comunità ebraica».



L'iniziativa fu proposta dal giornalista Alfredo Cafasso Vitale, nel luglio 2017, con l'artista tedesco Gunther Demnig, che ha realizzato le pietre, all'allora assessore alla Cultura del Comune di Napoli, Nino Daniele, sostituito nell'ultimo rimpasto di Giunta da Eleonora de Majo. Le creazioni di Gunther Demnig, le Stolpersteine, avviate in Germania nel 1995, sono ormai presenti in numerose città europee, per depositare, nel tessuto urbanistico e sociale delle città, una memoria diffusa delle migliaia e migliaia di ebrei che furono deportati verso i campi di lavoro e prigionia e poi sterminati. «Nel momento in cui testimoni diretti di quell'infanzia cominciano a non esserci più - ha spiegato Cafasso Vitale - è importante lasciare un segno tangibile e visibile affinché quello che è stato non sia mai più». Dal 1995, anno in cui iniziò la sua opera, Demmig ha installato, in tutta Europa, 75mila Stolpersteine. «Ogni volta per me è un nuovo inizio - ha concluso - Il mio punto di partenza era realizzare un'opera concettuale. Non avrei mai pensato di arrivare a queste cifre».

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