«Ragazzi, voglio farvi vedere gli ultimi due montoni Matteo Messina Denaro style, li vendo ad un superprezzo, invece di 120 euro, a 59,99. Questo è il vero Matteo Messina Denaro». I cappotti, dall'aspetto simile a quello indossato dal capo di Cosa nostra al momento della sua cattura, sono venduti con il 50 per cento di sconto su TikTok. L'idea di questo particolarissimo marketing è venuta a Danilo, titolare di un negozio nei pressi del quartiere napoletano di Chiaiano. Il giovane, di 26 anni, così ha messo in promozione sui social la propria merce pur di invogliare i clienti ad acquistare i suoi cappotti. Di implicito c'è che a Napoli (e non solo) c'è gente disponibile ad acquistare un prodotto pur di assomigliare non ad un divo dello sport, ma al famigerato capo della cupola siciliana. A sollevare il caso è stato il deputato dell'Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli.
«Chiedo scusa - dice Danilo, che a 26 anni spiega di lavorare nel settore dell'abbigliamento da 10 anni - ma io alla mia età non so nemmeno chi sia Mattia (così lo chiama) Messina Denaro. Sono troppo giovane per sapere cosa abbia fatto, poi ho cancellato quel video». L'idea non sarebbe neppure del 26enne, che invece avrebbe colto la palla al balzo. «Questa intuizione - spiega - è nata quando mettendo in vendita online questi cappotti arrivavano commenti che dicevano che erano uguali a quello indossato da Messina Denaro. Si è creato una sorta di trend, il Messina Denaro style, tanto è vero che di questi montoni me ne sono rimasti soltanto due e solo di taglia XL». In pratica Danilo ha pensato solo a vendere di più uno dei suoi prodotti, senza curarsi del fatto che il boss catturato dai Ros dei carabinieri lo scorso 16 gennaio abbia ordinato stragi e omicidi di bambini come il piccolo Giuseppe Di Matteo, sciolto nell'acido dopo 900 giorni di prigionia. «Non ho a che fare - dice Danilo - con questi mondi, chiedo scusa, ma l'ho fatto solo perché non mi sono reso conto di tutto questo». E, a furia di non rendersi conto, sul suo store online è presente pure uno zaino con il volto del Padrino interpretato da Marlon Brando. Almeno Don Vito Corleone è un boss solo nella fiction, nella pellicola di Francis Ford Coppola. Del resto il personaggio di Marlon Brando era mitizzato persino dallo stesso Messina Denaro: nel suo covo è stata trovata una tazza con l'effigie del Padrino.
«È la nuova moda - denuncia il deputato di Avs, Francesco Borrelli - che sta spopolando tragicamente in questi giorni. Persone che vanno in giro indossando l'outfit di Matteo Messina Denaro. Addirittura un commerciante napoletano fa video promozionali promuovendo il Messina Denaro Style. E gli affari vanno bene. Ci hanno inviato foto di sempre più persone vestite come il capomafia al momento dell'arresto, cappellino di lana, giubbotto e pantalone marrone. Sono tanti i negozi che, stando alle segnalazioni, avrebbero messo i vendita i vari capi di abbigliamento per assomigliare a Messina Denaro. Alcuni stanno promuovendo capi simili anche per bambini». Si attende, insomma, solo il prossimo Carnevale quando anche incolpevoli bambini potranno essere addobbati come il boss di Cosa Nostra. «Un fenomeno aberrante - ha continuato Borrelli intervenendo alla Radiazza con Gianni Simeoli - che fa accapponare la pelle. Come si può solo pensare di imitare o idolatrare un boss sanguinario che ha causato la morte di centinaia di persone compresi i bambini? Una mancanza di rispetto verso tutte le vittime della mafia e le loro famiglie. Quello che dovrebbe essere un motivo di vergogna, diventa invece tendenza, è assurdo. Un caso che, però, fa capire come mai il boss è rimasto nascosto nella sua Sicilia per decenni senza mai essere individuato, coperto da una fetta di popolazione che sostiene a spada tratta la mafia e la criminalità organizzata in generale. L'ennesima vergogna a cui siamo costretti ad assistere. I commercianti che abbiamo contattato si sono giustificati affermando che il boss fa tendenza e vende come tanti criminali prima di lui. Le vittime e gli eroi come Falcone, Borsellino o Giancarlo Siani invece non hanno mai fatto tendenza. Una tragedia sociale».