Metrò dell'Arte a Napoli, maxi-crollo nella stazione Salvator Rosa

Metrò dell'Arte a Napoli, maxi-crollo nella stazione Salvator Rosa
di Giuseppe Crimaldi
Domenica 27 Settembre 2020, 00:00 - Ultimo agg. 14:24
4 Minuti di Lettura

Quaranta-cinquanta millimetri di pioggia si abbattono su Napoli e la città collassa. Osservate bene le foto a margine di questo articolo e chiedetevi se un violento temporale - non certo qualificabile come “ciclone” e nemmeno “tempesta tropicale”  possa produrre i danni che hanno invece investito tutta l’area metropolitana, oltre al centro del capoluogo campano. 

Chiediamoci poi magari anche se gli addetti comunali al Servizio fognature abbiano svolto il loro dovere, ad agosto, liberando chiusini e vie di fuga per lo scolo delle acque reflue dal metro di fanghiglia che li occludeva. 
 

 

Oltre a quanto già documentato, si scopre solo dopo molte ore - e cioè ieri - quanto è successo durante l’ora in cui è venuta giù la “bomba d’acqua”, all’interno di due snodi importantissimi per la mobilità: la metropolitana collinare e la funicolare di Chiaia. E, ancora una volta, più delle parole spiegano meglio le foto. 

Sembrano quinte teatrali modellate in cartapesta, e invece sono le mura della stazione “Salvator Rosa” della linea 1 della metropolitana. Una delle stazioni del metrò “dell’arte”, che in più parti sembra cadere a pezzi.

Gli scrosci di pioggia e le raffiche di libeccio sembrano essersi incuneate anche all’interno dei corridoi della “seconda uscita” della metropolitana, facendo collassare paratie, intonaci e interi blocchi di pareti. Anche qui il caso ha voluto metterci la mano, evitando che ci scappassero morti e feriti. Ma sapete perché? Perché - da quel che si apprende - quel varco di entrata-uscita era già chiuso da tempo. Meno male. Si tratterebbe infatti di una zona già interdetta al transito pubblico perché soggetta ad infiltrazioni idriche causate - forse, ma così dicono i bene informati - da una rete fognaria che perde e fa infiltrare liquami e acque reflue nel costone laterale dell’ingresso al metrò. E qui altre domande, altri dubbi, altri interrogativi piovono come e forse più di un acquazzone autunnale.
 
Video

E se è veramente così, c’è da chiedersi cosa sia stato fatto fino all’ennesimo sconcio di ieri. Lavori mai iniziati? In ritardo? Senza voler naturalmente colpevolizzare nessuno, si resta in attesa di capire come tutto questo sia potuto accadere. E quanto costerà, adesso, ricostruire e mettere in sicurezza ogni singolo centimetro degli spazi interessati al crollo.

A denunciare lo stato delle cose è stata sulla sua pagina Facebook la consigliera municipale della zona (Seconda Municipalità), Rosanna Laudanno: «Ieri con la pioggia è crollato tutto. Per fortuna non c’è stato nessun ferito, essendo chiusa da mesi, sia dipendenti che cittadini sono al riparo. La situazione è molto grave ed i tempi di ripristino saranno lunghi».
 
 

E non è finita. Durante il nubifragio di venerdì il disastro ha sfiorato anche la funicolare di Chiaia, quella che collega il Vomero con piazza Amedeo. 

Qui è venuta giù una tale massa d’acqua da invadere e allagare la stazione del Parco Margherita. La pioggia è salita fino a raggiungere la parte inferiore delle scale mobili: immediatamente il personale ha messo in sicurezza tutta l’area. Qualcuno, tra i passeggeri terrorizzati, è riuscito anche a filmare con il proprio telefonino una scena da brividi. 

Tutto questo, al netto di ciò che abbiamo documentato ieri sul nostro giornale: con alberi divelti (quasi tutti non erano stati potati per tempo); per i tanti tabelloni ormai marci e non controllati che vengono giù come birilli, eccetera eccetera. E, d’altronde, ancora una volta sono i numeri a raccontare l’emergenza: in meno di 24 ore i Vigili del fuoco hanno dovuto garantire oltre 130 interventi a Napoli.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA