Miasmi a Giugliano, il titolare del digestore sotto accusa: «Il mio impianto funziona, ora temo azioni violente»

Miasmi a Giugliano, il titolare del digestore sotto accusa: «Il mio impianto funziona, ora temo azioni violente»
di Maria Rosaria Ferrara
Giovedì 30 Settembre 2021, 11:01 - Ultimo agg. 1 Ottobre, 11:17
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«Anche io subisco i disagi che derivano da questo fetore, che però non proviene dal mio impianto: e adesso che la tensione è salita temo gesti inconsulti contro di esso, o contro di me e gli operai». Vincenzo Castaldo, titolare di «Castaldo high tech», impianto di biodigestione in funzione nella zona Asi di Giugliano finito nel mirino per i miasmi che stanno avvelenando la zona, non nasconde la sua preoccupazione. Venerdì scorso il sindaco di Giugliano Nicola Pirozzi, assessori, carabinieri, Arpac e comitati si sono presentati lì chiedendo di entrare per effettuare delle verifiche. L'impianto però era chiuso e il titolare non era sul posto: quando è arrivato, racconta, ha subito aperto ma questo non gli ha risparmiato critiche e accuse.

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Castaldo, perché il suo impianto è sotto accusa?
«Per dei pregiudizi, perché i controlli effettuati da Arpac e carabinieri, da quando abbiamo aperto, e non solo in quest'ultimo mese, non hanno mai portato a riscontrare violazioni.

Non ho mai ricevuto sanzioni né prescrizioni. E di controlli ne ho ricevuti 7 volte di più rispetto alla frequenza prevista dalla legge, l'ultimo martedì sera».

E il venerdì precedente? Perché non ha aperto? Chi c'era dice che ha preso tempo per ritardare le verifiche.
«Quella sera non ero in azienda e non c'era nessun dipendente, tranne i vigilantes. Ho chiesto ai carabinieri e all'Arpac se ci fosse un pericolo imminente o se si stesse consumando un reato per cui non potevano attendermi. Mi hanno detto che così non era, dunque hanno atteso il mio arrivo. Dato che si trattava di un'ispezione c'era bisogno di qualcuno che li accompagnasse: produciamo metano, abbiamo gasolio e rifiuti, se entra qualcuno che non sa bene dove si trova può mettere se stesso e gli altri in pericolo».

Non aveva nulla da nascondere?
«No, assolutamente, ma è mio diritto essere presente a un'ispezione».

I presenti però hanno denunciato sui social che all'esterno del suo impianto si avvertiva un olezzo tremendo. Cosa risponde?
«Sì, all'esterno si avverte puzza, ma non la produce la mia azienda. Chiunque entra all'interno resta colpito perché lì non si avvertono cattivi odori. Lo testimonia il fatto che quel venerdì il sindaco e altre dieci persone sono rimaste a parlare a lungo nel capannone, senza problemi. Nell'impianto avviene un ricambio d'aria 4-5 volte l'ora. Le emissioni sono sempre molto al di sotto dei limiti di legge. Per questo non accetto che si menta».

Chi sta mentendo?
«Ho invitato il sindaco il primo e il 13 settembre a venire nell'impianto ma non mi ha risposto, poi si è presentato quella sera e quasi voleva buttare il cancello a terra. Quello che mi preoccupa, e su cui mi riservo di fare esposti, è che si sta istigando la popolazione contro qualcuno senza ragione. Va bene fare politica ma mentire no, è pericoloso. Se qualcuno, esasperato e istigato da questo clima viene all'impianto e, per dire, lo incendia, qui esplode tutto».

E allora secondo lei da dove provengono i miasmi?
«Non lo so, ma anche io soffro questo fetore, come chi abita a 4 chilometri dalla zona Asi. Ho acquistato nasi elettronici che non mi ha imposto nessuno ma che registrano i livelli degli odori e questi sono sempre molto più bassi dei limiti. Per scelta, l'impianto lavora al 25% in meno della sua capacità. In ogni caso la puzza di un qualsiasi impianto non si può mai avvertire a 4 chilometri di distanza».

Cosa si sente di dire al sindaco e ai cittadini di Giugliano?
«Sono vicino a tutti perché anch'io trascorro 12 ore al giorno in zona, ma il sindaco dovrebbe stare attento a non ledere la mia immagine e piuttosto a tutelare il prossimo, perché nella mia azienda ci lavorano anche suoi concittadini. Dovrebbe fregiarsi di avere un impianto simile sul suo territorio, perché questo biodigestore è un'eccellenza europea. Ho tre stelle di rating di legalità per aver denunciato la camorra e nonostante ciò mi hanno apostrofato come un camorrista sui social».

Accetterebbe nuovi sopralluoghi?
«Aprirò a chiunque voglia venire a visitare l'impianto, purché accompagnato da un tecnico esperto della materia».

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