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La «stesa» contro il comando provinciale dei carabinieri di Napoli è avvenuta qualche ora dopo la morte del 15enne Ugo Russo, cugino di Grasso, raggiunto e ucciso dai colpi di pistola sparati da un carabiniere di 23 anni, nella zona di Santa Lucia di Napoli, a cui Russo voleva rapinare l'orologio, insieme con un 17enne che adesso è ristretto in un centro di accoglienza per minori. I due sono accusati di concorso in porto e detenzione in luogo pubblico di arma da fuoco e di violenza privata. Contestata dagli inquirenti anche l'aggravante mafiosa.
La decisione giunge dopo l'interrogatorio di garanzia dei due giovani, assistiti, rispettivamente, dagli avvocati Francesco Esposito e Tiziana De Masi, sostenuto in video conferenza dal carcere napoletano di Secondigliano.
I due giovani hanno chiesto e ottenuto dal gip di poter rilasciare dichiarazioni spontanee durante le quali hanno ammesso le proprie responsabilità. Il blitz, hanno riferito, sarebbe stato frutto della rabbia maturata per la morte di Ugo. Nessuna dichiarazione in merito invece a come i due siano venuti in possesso della pistola. Il gip non ha applicato la misura cautelare per il reato, anche questo contestato dagli inquirenti, di violenza privata.