Salvata dal mobile angel, lo smartwatch antiviolenza che insieme alle indagini portate avanti dai carabinieri di Napoli, ha «restituito» una vita normale a una donna napoletana perseguitata dall'ex compagno. La storia di abusi e molestie subite dalla vittima, supportata dall'orologio in grado di geolocalizzarla e inviare immediatamente la richiesta di aiuto alle forze dell'ordine, non riguarda solo una madre con un passato stravolto da violenze fisiche e psicologiche. La donna, perseguitata fin sotto casa, infatti è al settimo mese di gravidanza. Le costanti minacce e i pedinamenti, quindi, non solo hanno preoccupato la vittima per la propria incolumità ma, soprattutto, per quella del futuro nascituro. L'incubo fatto di appostamenti, telefonate anonime e azioni persecutorie rivolte alla donna, a qualsiasi ora del giorno e della notte, è finito con l'arresto di un 44enne napoletano, il suo ex compagno. I carabinieri della stazione di Capodimonte hanno eseguito l'ordinanza di applicazione della misura degli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta del pool di magistrati per i reati contro le fasce deboli della Procura partenopea, coordinato da Raffaello Falcone.
Dopo anni di abusi fisici e psicologici, la donna che con il compagno aveva avuto la sua prima figlia, era riuscita a trovare la forza di denunciarlo e distaccarsi da un amore tossico che l'aveva isolata da amici e parenti. La serenità ritrovata con un nuovo compagno e con l'attesa di un secondo figlio, è stata sconvolta, alcuni mesi fa, subito dopo la scarcerazione del 44enne, disposta dalla Corte d'Appello. L'uomo, nonostante il divieto di avvicinamento, era ritornato prepotentemente nella vita della sua ex compagna continuando a importunarla con atti persecutori che, con il tempo, degeneravano sempre di più. L'invadenza e le azioni di stalking erano arrivate a coinvolgere anche l'attuale compagno con episodi di veri e propri inseguimenti in auto come, accaduto, qualche settimana fa quando il 44enne che tentava di tamponare i due, aveva costretto la coppia a fermarsi per strada, minacciandoli entrambi e cercando di forzare le portiere per aggredire l'ex compagna. Dopo l'ultima denuncia della donna, lo scorso 22 marzo, i carabinieri le hanno consegnato lo smarthwatch anti violenza che è stato solo il tassello finale del procedimento penale che ha portato la Procura a disporre gli arresti domiciliari.
L'uomo è ritenuto gravemente indiziato di atti persecutori commessi ai danni della ex compagna, in stato di gravidanza.
Tra le azioni messe in campo dai carabinieri di Napoli, per tutelare la donna e consentirle di sentirsi al sicuro in qualsiasi momento della giornata, c'è stata la consegna del mobile angel, lo smarthwatch antiviolenza che permette di avere un filo diretto con i militari attraverso un semplice click. L'orologio, sperimentato per la prima volta dai carabinieri di Napoli con un progetto pilota presentato alla caserma Pastrengo, oltre alle funzioni di geolocalizzazione e all'attivazione di app create appositamente per le vittime di maltrattamenti, rende possibile l'intervento immediato delle forze dell'ordine premendo un semplice tasto. La dotazione dello smarthwatch, in questo caso non è stata utilizzata dalla donna specificatamente per l'arresto, che procedeva sui binari del procedimento penale ma le ha assicurato la possibilità di salvaguardarsi e, soprattutto, ora più che mai rappresenta un alleato da indossare ogni giorno per sentirsi al sicuro.