Moby, respinta l'istanza di fallimento pronta l'azione giudiziaria per i danni

Moby, respinta l'istanza di fallimento pronta l'azione giudiziaria per i danni
di Antonino Pane
Giovedì 10 Ottobre 2019, 10:53
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La Moby è solida, rigettata la richiesta di fallimento. Una breve del Gruppo Onorato armatori inforna che «Il Tribunale di Milano, con decreto depositato oggi (ieri ndr), in accoglimento delle difese di Moby S.p.A. ha dichiarato l'infondatezza di quanto sostenuto da alcuni bondholders ed ha respinto l'istanza di fallimento presentata da questi ultimi, che sono stati anche condannati al pagamento delle spese giudiziarie». Pretesa infondata, dunque. Una decisione che apre la porte ad eventuali azioni di risarcimento tant'è che il Gruppo che fa capo all'armatore Vincenzo Onorato aggiunge anche che «Moby sta valutando la proposizione di un'azione giudiziaria nei confronti di Sound Point e degli altri fondi speculativi ricorrenti per ottenere il risarcimento dei danni causati dalla loro azione».

 

LE TAPPE
Come si ricorderà tutto nasce qualche settimana fa quando i possessori di un bond da 300 milioni di Moby, con scadenza 2023, hanno presentato l'istanza di fallimento di Moby al Tribunale di Milano. L'azione avrebbe preso le mosse dalla cessione di due navi di Moby con il contestuale acquisto di altre due unità dall'armatore danese. Una operazione valutata negativamente dai fondi perché ritenuta mirata ad incassare in quanto sono state vendute la Wonder e la Aki, rispettivamente costruite nel 2001 e del 2005, mentre quelle acquistate, King Seaways e Princess Seaways sono state costruite rispettivamente nel 1987 e 1986. La reazione di Vincenzo Onorato fu subito dirompente: «Onorato Armatori e sotto attacco - disse - da parte di fondi speculativi, con sede in paradisi fiscali, che mirano ad attaccare il patrimonio dell'azienda il cui valore supera il miliardo di euro. La Compagnia e sana e solida e, come già comunicato agli investitori, i conti di quest'anno mostrano pressoché il raddoppio dei risultati dello scorso anno. Abbiamo sempre pagato con regolarità i nostri impegni nei confronti delle banche e degli investitori».
CONFITARMA
La vicenda Moby, comunque, invita ad un ripensamento dai rapporti tra fondi di investimento e armamento. Un tema che il presidente di Confitarma, Mario Mattioli ha ripreso ieri nel suo intervento al meeting internazionale Shipping and tue Law organizzato a Napoli, per il decimo anno consecutivo, dall'avvocato Francesco Saverio Lauro. Il presidente Mattioli ha innanzitutto sottolineato che «occorre risolvere quelle delicate situazioni finanziarie che si sono venute a creare attraverso nuova capacita di finanziamento per le imprese armatoriali, con soluzioni innovative per risolvere i crediti incagliati». E proprio per questo secondo il ragionamento del presidente di Confitarma, e necessario un dialogo continuo anche con quelle realtà in grande crescita nel panorama nazionale e internazionale, che rappresentano fonti alternative al finanziamento bancario. «Lo stiamo facendo - ha sottolineato - attraverso tavoli ad hoc che mirano a evitare fenomeni speculativi promuovendo invece percorsi virtuosi di alleanza e collaborazione e guardando al ripristino, alla continuità e allo sviluppo sul territorio delle nostre aziende. A questo proposito, crediamo fermamente che il governo debba intervenire con modelli ad hoc, collaborando con banche e fondi di investimento, garantendo un migliore rating del pacchetto e riducendo i costi del finanziamento». Infine, il presidente di Confitarma si e soffermato sull'esigenza di far comprendere a tutti - istituzioni politiche, attori finanziari, produttori del settore, consumatori - l'importanza del sistema marittimo e, in primo luogo, della rete di trasporto marittimo che collega le economie dei Paesi. «Confitarma, grazie a un grande carico di esperienza e abilità, e un think tank vitale, collezionista di idee, luogo di lavoro per fatti e azioni e per creare opportunità di incontro, analisi e confronto. E la casa comune degli armatori italiani, il centro del cluster marittimo italiano».
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