Un’estate maledetta. L’altro giorno si sono celebrati i funerali di Vincenza, la giovane donna morta poche ore dopo aver messo al mondo il suo primo figlio: una storia drammatica - dolore, rabbia e incredulità - che ha commosso la città intera e sulla quale gli inquirenti sono ancora al lavoro. Ieri un’altra tragedia: stavolta la vittima è una bambina di appena sette anni, bella e sorridente, felice e spensierata. È rimasta schiacciata dal peso di una statua di circa cento chili, alta più di un metro ottanta, che non le ha lasciato scampo. È successo a Monaco di Baviera, la capitale della regione più ricca della Germania, venerdì pomeriggio, dove la piccola Lavinia era in vacanza con i genitori.
Figlia unica di una coppia di noti avvocati napoletani, Michele Trematerra e Valentina Irene Poggi, la piccina giocava con un’amichetta nel giardino dell’hotel - un elegante albergo a quattro stelle a due passi dal centro della città - quando - per ragioni ancora da chiarire - quel blocco di marmo le è finito addosso. Ma andiamo con ordine e ricostruiamo, attraverso il racconto del papà, la dinamica di un incidente assurdo, - anticipato ieri mattina dal sito internet del quotidiano “Roma” - che si sarebbe potuto evitare se a qualcuno fosse venuto in mente di fare un controllo sulla stabilità di una struttura intorno alla quale girano ogni giorno decine di persone. Tutto è successo nel tardo pomeriggio del 26 agosto: erano da poco passate le 18 quando l’avvocato Michele Trematerra, titolare di uno studio legale in piazzetta Duca d’Aosta, tenendo Lavinia per mano, scende nella hall dell’albergo dove di lì a poco li avrebbe raggiunti anche mamma Valentina che invece era rimasta in camera.
C’è un particolare sul quale gli inquirenti tedeschi stanno già lavorando e che potrebbe contribuire a fare chiarezza in questa storia tragica e incredibile: il prato del giardinetto dell’hotel era completamente bagnato, l’erba e il terreno impregnati di acqua piovana in seguito ai forti temporali che si susseguivano da giorni. Una circostanza che - secondo gli stessi investigatori - potrebbe aver messo a rischio la stabilità della statua. L’ambulanza è arrivata nel giro di una decina di minuti, un socorso tempestivo: all’arrivo dei medici tedeschi la bambina respirava ancora tra le braccia del padre, ma poi non ce l’ha fatta. L’ultimo strazio per i genitori ora sarà quello di aspettare che venga eseguita anche l’autopsia prima di avere il libera dall’autorità giudiziaria per riportare a casa, qui a Napoli, la bambina. Della vicenda se ne sta occupando personalmente il console italiano a Monaco di Baviera, Enrico De Agostini, che ha subito incontrato i coniugi Trematerra. Il console si è impegnato a seguire la vicenda soprattutto dal punto di vista investigativo per garantire alla famiglia che venga fatta piena luce sull’incidente che gli ha portato via la piccola Lavinia.
Su Facebook il commovente messaggio di addio della mamma: «Sei e sarai sempre il nostro angelo. Amore della nostra vita». Sui social non si contano le frasi e i pensieri dedicati alla piccina e ai suoi genitori che mai riusciranno a farsene una ragione. Ce n’è uno, tra i tanti, “postato” sulla pagina Fb del Comune di Ponza dove la famiglia Trematerra aveva l’abitudine, da molti anni, di trascorrere parte delle vacanze d’estate. Qui, sull’isola di Ponza, Lavinia era stata anche poco prima di partire per Austria e Germania. Tra i ricordi quello di Alessandro Balzano, certamente un amico di famiglia, che scrive così: «Ora ci sarà un angioletto in più che sorveglia Ponza... Mi sembra di vederla ancora oggi quando, il 21 agosto, è partita dall’isola con aria dispiaciuta. Si mise a ridere quando dissi a mamma Valentina che stava diventando proprio una signorina». A fargli eco c’è Matilde: «Ti ricordo piccola piccola, sempre allegra e sorridente. Ponza era il tuo regno e lo sarà per sempre. Anche da lassù».