Napoli, calciatore ucciso a coltellate dopo una lite: in Rete spopola il rap alla memoria

Una scena del videoclip dei Moderup 20 anni
Una scena del videoclip dei Moderup 20 anni
di Gennaro Morra
Martedì 20 Novembre 2018, 19:48
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È dedicato a Raffaele Perinelli «20 anni», l’ultimo videoclip dei Morderup, duo rapper di Miano. E proprio nel quartiere a nord di Napoli fu assassinato Raffaele, colpito al petto da una coltellata, tragico epilogo di un litigio scaturito per futili motivi. Il 21enne conosceva il suo assassino, erano dello stesso quartiere, e la notte tra il 6 e il 7 ottobre scorsi, incontrandosi per strada, avevano continuato un diverbio iniziato nei giorni precedenti. Ma stavolta l’altro aveva estratto il coltello, colpendo a morte Raffaele, che poi era spirato al Cardarelli.
 
Una vicenda che aveva turbato l’intera città, non solo la comunità di Miano. Infatti, quello di Raffaele era un vissuto particolare: figlio di Giuseppe, ucciso nella faida della Sanità nel 1999, il ragazzo era cresciuto lontano dal mondo criminale del padre. Era stato capace di costruirsi una vita normale insieme alla madre, con cui lavorava in una ditta di pulizie, ma coltivava anche un grande sogno: diventare un calciatore professionista. E c’era quasi riuscito, disputando alcuni campionati di Serie D nelle fila di squadre della provincia napoletana, ma la carriera del promettente terzino sinistro è stata stroncata per un banale litigio iniziato in discoteca e terminato tragicamente qualche giorno più tardi.

 

Il videoclip che accompagna la canzone, pubblicato su Youtube appena ieri, è già stato visto più di 52mila volte e sta raccogliendo molti consensi da parte dei ragazzi che lo stanno guardando: «Solo chi nasce nel degrado può capire veramente i valori importanti della vita e fa di tutto per uscirne, giorno per giorno», scrive Nando. E NapRap Partenopeo commenta: «Finalmente non ho sentito un Gucci o Balenciaga! Chest’ song’’E canzon’ ca fann’’a storia!». Remo invece non ha dubbi: «Questi sono Capolavori che possono scaturire solo da chi ha cuore».
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