Morta al San Giovanni Bosco, la Regione: ​«Non associare al caso formiche»

Morta al San Giovanni Bosco, la Regione: «Non associare al caso formiche»
Domenica 30 Dicembre 2018, 13:32
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Secondo la Direzione Salute della Regione Campania «è inesatto e diffamatorio associare il decesso della paziente di 70 anni, originaria dello Sri Lanka» alla vicenda delle formiche« dalle quali era stata invasa mentre era era ricoverata nel reparto di medicina generale dell'ospedale San Giovanni Bosco di Napoli. Una denuncia sarà presentata dall'Asl Napoli 1 »a tutela del lavoro svolto dal personale medico sanitario e dell'immagine stessa della Sanità campana, ancora una volta oggetto di strumentali attacchi mediatici«. La presa di posizione dopo la morte, avvenuta ieri all'ospedale del Mare di Napoli, e »a fronte delle notizie apparse sugli organi di informazione che associano il decesso alla vicenda delle formiche (sulle quali è in corso un'indagine della Procura per accertare la verità dei fatti) e addirittura alla presunta 'mancanza di curè ricevute«. »La paziente, 70 anni - secondo la ricostruzione che viene fornita dalla Direzione Salute della Regione Campania - era affetta da doppio ictus cerebrale con tetraparesi, triplice by pass aorto coronarico, insufficienza respiratoria trattata con tracheotomia.
Il quadro clinico complesso registrava inoltre diabete e ipertensione arteriosa. Per queste gravissime patologie è stata curata con tutte le attenzioni mediche e umane del caso all'Ospedale del Mare dove la paziente era stata trasferita dall'ospedale San Giovanni Bosco, dove era stata accolta a causa del previsto compassionevole rimpatrio in aereo, negato dalla compagnia di volo per la gravità delle sue condizioni. Il quadro generale ne consigliava il trasferimento a una struttura di accoglienza permanente, non accettato dalla famiglia«. »Per un ulteriore peggioramento del già gravissimo quadro clinico i medici del San Giovanni Bosco hanno richiesto il 21 dicembre scorso il trasferimento presso l'Ospedale del Mare dove si è assistito ad un ulteriore decadimento della funzionalità cardiaca e respiratoria per cui, nonostante trattamenti massimali e intensivi si è avuto il decesso della paziente. Questi i fatti«, conclude la nota.
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