La morte del volontario Paciolla, indagine interna all'Onu: «Silenzio per non comprometterla»

La morte del volontario Paciolla, indagine interna all'Onu: «Silenzio per non comprometterla»
di Maria Pirro
Venerdì 4 Settembre 2020, 11:45 - Ultimo agg. 16:40
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Il caso Paciolla è stato sollevato all'Onu, nel corso del briefing. Interpellato in merito alle rivelazioni del quotidiano El Espectador, Stéphane Dujarric, il portavoce del segretario generale Antonio Guterres, ha risposto che un'indagine interna è in corso e, per non comprometterla, al momento non può commentare quanto apparso sulla stampa sudamericana e poi italiana. Non chiarisce, dunque, se l'inquietudine, in più occasioni manifestata ai familiari e agli amici più stretti, e la morte del cooperante delle Nazioni Unite in Colombia avvenuta il 15 luglio scorso, in circostanze ancora misteriose e attribuita all'inizio a un suicidio, possano essere messe in relazione con una fuga di notizie all'interno dell'organizzazione.

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I NODI
Secondo la giornalista Claudia Julieta Duque, proprio per questo il 33enne napoletano si era «sentito in pericolo, tradito e arrabbiato con i suoi superiori»: aveva chiesto il trasferimento in un altro quartier generale della Missione dopo aver saputo che i suoi report scritti per l'Onu sarebbero presumibilmente finiti in «mani sbagliate». Quelle informazioni sarebbero state utilizzate «per portare avanti un grande attacco politico contro il ministro della Difesa», Guillermo Botero, nel novembre 2019 costretto a dimettersi per evitare una mozione di censura in Parlamento dopo un bombardamento contro il campo di Rogelio Bolívar Córdova, a San Vicente del Caguán, in cui morirono sette ragazzini, fra i 12 e i 17 anni, reclutati da ex guerriglieri delle Farc.
 



GLI INTERVENTI
Una ricostruzione smentita dalle autorità colombiane (ieri la replica dei generali Juvenal Díaz Mateus e Juan Carlos Ramírez Trujillo su El Espectador) e nuovamente dal senatore Roy Barreras chiamato in causa, in quanto ritenuto il destinatario del dossier che avrebbe dovuto restare riservato. Ma, dopo il leader progressista Gustavo Petro, tra i sostenitori del lavoro di inchiesta, è intervenuta la senatrice Sandra Ramírez, del partito Farc, che ha affermato che la morte del cooperante è avvenuta in un contesto di scarsa protezione per il personale della Missione e ha espresso dubbi che possa trattarsi di un suicidio. In campo anche l'artista colombiano John Fitzgerald, che il 30 agosto si era cucito la bocca per protestare contro le violenze nel Paese e contro le decisioni del governo sulla pandemia e i tagli alla cultura. Lo scultore e ambasciatore dell'Unesco per i diritti umani si è fatto fotografare stringendo tra le mani il giornale che ha dedicato la prima pagina a Mario Paciolla. I titoli degli articoli colombiani pubblicati in questi giorni hanno tutti il punto interrogativo. Tante, troppe domande restano senza risposta: nella ricerca della verità presto saranno sentiti i funzionari Onu in Colombia nell'ambito dell'inchiesta giudiziaria portata avanti in collaborazione anche con la Procura di Roma.

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