Addio a Giuseppe, morto
sul campo di calcetto nel Napoletano

Addio a Giuseppe, morto sul campo di calcetto nel Napoletano
di Francesco Gravetti
Domenica 6 Giugno 2021, 11:28 - Ultimo agg. 7 Giugno, 08:06
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Centinaia di persone e decine di applausi per dare l'ultima volta l'addio a Giuseppe Perrino, il 29enne di Poggiomarino che qualche giorno fa è morto mentre giocava a calcetto, al torneo organizzato per ricordare il fratello Rocco, che perse la vita nel 2018, colto da un malore mentre era in bicicletta. Anche Giuseppe ha avuto un malore improvviso: si è accasciato al suolo privo di conoscenza e non è stato possibile rianimarlo, nonostante la corsa dell'ambulanza del 118 e gli sforzi dei medici. Dopo il fatto, Giuseppe è stato portato all'obitorio dell'ospedale di Castellammare di Stabia, dove venerdì è stata eseguita l'autopsia.


LA PROCURA

Per ora, l'esame medico è l'unico accertamento disposto dai magistrati della procura di Torre Annunziata, chiamati a fare chiarezza sulla morte inaspettata del giovane: dal suo esito potrebbero dipendere altre decisioni, come l'acquisizione di documenti e certificati medici riguardanti Perrino, titolare delle società di calcio dove il giovane ha militato.

Giuseppe, infatti, è stato un discreto calciatore fino a un paio di anni fa: da giovane fu convocato anche nella Nazionale Under 21 di Lega Pro e aveva militato nelle giovanili del Parma e poi nel Sapri, Bellaria, Vigor Lamezia, Battipagliese, Scafatese, Turris, Real Poggiomarino, Pimonte e Solofra. Ed è per questo che ieri, nel giorno del suo funerale, sulla facciata della chiesa di Sant'Antonio di Poggiomarino campeggiava una sua fotografia con addosso proprio la maglia azzurra dell'Italia. Sulla bara bianca, diverse magliette di calcio, mentre nel piazzale antistante la chiesa gli amici hanno srotolato uno striscione per rendergli omaggio: «Figlio di questa terra, figlio di questa città. Non dimenticheremo mai la tua bontà».


Sul sagrato, anche i palloncini bianchi, pronti a volare in cielo all'uscita della bara, al termina della cerimonia funebre. La messa è stata celebrata da padre Aldo D'Andria, parroco di Poggiomarino che dopo la lettura di un passo del Vangelo di Luca in cui si racconta di un miracolo di Gesù, che fa risorgere un giovane figlio davanti alla madre, ha raccontato di aver visto Giuseppe appena un giorno prima la sua morte, al corso di cresima. Poi si è rivolto ai genitori, invitandoli a cercare una consolazione: «Come uomo di fede mi sono chiesto cosa potesse significare questa tragedia e mi sono risposto che il fratello Rocco lo ha voluto accanto a sé in cielo. I due fratelli si amavano molto e l'amore è sempre più forte della morte: Rocco non lo ha voluto per egoismo ma per fargli conoscere la bellezza della vita eterna, che a noi sfugge».


In chiesa sono stati ammessi soltanto i parenti più stretti, per il rispetto delle restrizioni dovute all'emergenza sanitaria, ma lungo la strada che porta alla chiesa di Sant'Antonio in centinaia si sono assiepati per portare l'ultimo saluto a Giuseppe. Tra i presenti, il sindaco Maurizio Falanga, il presidente del consiglio comunale Francesco Parisi, molti esponenti dell'amministrazione comunale e il consigliere regionale Giovanni Mensorio, amico della famiglia Perrino. Tutti hanno ascoltato in silenzio il rito funebre, rispettando il dolore di papà Antonio, mamma Luisa e del nonno Giovanni: lunghi e frequenti gli applausi per salutare la salma

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