Messaggi di cordoglio, collage di foto e video, rigorosamente neomelodici, sono stati pubblicati sui social in occasione della morte di Cosimo Di Lauro, il primogenito di Paolo, capoclan di Secondigliano, soprannominato «Ciruzzo 'o milionario». Lo rende noto, in un comunicato, il consigliere regionale della Campania Francesco Emilio Borrelli, che aggiunge «In molti dei filmati caricati sui social network, Di Lauro jr viene omaggiato riproponendo il momento dell'arresto avvenuto nel 2005. La giacca di pelle, la fierezza nello sguardo, l'espressione che sembra quella di chi vuol sfidare tutto e tutti». «Sono - sostiene Borrelli - quegli elementi dell'atteggiamento tracotante, sfacciato e impassibile che hanno ispirato la creazione del personaggio Genny Savastano della serie tv Gomorra che ha contribuito a donare fascino, mistero e leggenda al clan nato nel Terzo Mondo di Scampia e alla figura dei boss».
Borrelli spiega anche che i video realizzati in onore dell'ex reggente del clan Di Lauro gli sono stati segnalati da molti cittadini: «Era accaduto prima con Cutolo, poi con Pupetta Maresca ed ora con Cosimo Di Lauro.
«Continuare a tollerare questo fenomeno - conclude il consigliere regionale di Europa Verde - vorrebbe dire mettere le basi per una società invertita dove lo Stato sarà totalmente sostituito dall'antistato, nella vita sociale, economica, politica ed amministrativa così come nella morale, nell'etica e nella cultura. Dove i boss prenderanno il posto, definitivamente, degli eroi, dei martiri, dei santi e dei grandi della nostra terra. Se non si vuole tutto questo, allora bisogna cominciare a recidere quei legami creati tra cultura sub-camorristica, che da decenni si è stabilita nelle nostre terre, e la vita sociale. Il primo passo da fare è istituire una legge contro l'apologia di mafia e camorra come abbiamo proposto da diverso tempo».