Morto dopo intervento di bypass gastrico, fissata l'udienza per i due medici

Morto dopo intervento di bypass gastrico, fissata l'udienza per i due medici
di Elena Petruccelli
Venerdì 22 Gennaio 2021, 17:33 - Ultimo agg. 17:37
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Caivano – L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 4 maggio presso il tribunale di Nola. I due medici indagati per la morte di Raffaele Arcella, ventinovenne padre di famiglia, dovranno rispondere di omicidio colposo. Una vicenda che ha avuto inizio due anni fa, il 29 marzo 2019, quando Raffaele fu sottoposto ad un intervento di bypass gastrico, presso la clinica Trusso di Ottaviano. Pochi giorni dopo un secondo intervento, il 2 aprile 2019, per una lacerazione scoperta nello stomaco e l’aggravarsi del suo stato di salute. il quadro clinico di Raffaele peggiora e fu necessario il ricovero nel reparto di terapia intensiva del secondo Policlinico di Napoli. Dopo undici giorni, il 13 aprile il ragazzo non ce l’ha fatta. Da quel giorno i suoi familiari hanno chiesto giustizia, assistiti dall’avvocato Fernando Maria Pellino.

Dall’autopsia emerge che a determinare il decesso è stata una peritonite conseguente ad una perforazione dello stomaco.

I consulenti incaricati dalla Procura hanno trovato nello stomaco di Raffaele, l’estremità del tubicino (sonda) che viene usato per calibrare la tasca gastrica applicata in questo tipo di operazioni. Nella relazione dei periti si legge che l’ ‘ogiva’ , questo è il termine tecnico dell’estremità della sonda, potrebbe ‘ essere stata la causa diretta della lacerazione gastrica o comunque della sofferenza del tessuto’. Secondo i medici legali che si sono occupati dell’autopsia ‘l’esecuzione tecnica dell’intervento chirurgico è stata caratterizzata da imperizia, imprudenza e negligenza’. Si parla di un ‘errore tecnico’ , che sarebbe stato commesso nel corso dell’operazione, per il fatto che i medici ‘lasciavano in sito l’estremità terminale della sonda di calibrazione gastrica, provocando un aumento di pressione all’interno della trancia gastrica e la successiva perforazione con quadro di peritonite’. Antonio Arcella, papà di Raffaele scrive sulla sua pagina Facebook ‘ Come ho sempre detto in questi mesi, il mio unico obiettivo è mandare a processo gli assassini di mio figlio. Con fermezza e sangue freddo li voglio guardare negli occhi, per esprimere tutta la mia rabbia e dolore nei loro confronti. Non si può morire per negligenza’. 

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