Muore per ernia inguinale a Napoli: «Subito chiarezza sulle cause»

Muore per ernia inguinale a Napoli: «Subito chiarezza sulle cause»
Giovedì 19 Luglio 2018, 11:58 - Ultimo agg. 18:05
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L'associazione di consumatori Codici chiede chiarezza sulle cause del decesso di un uomo, morto nell'ospedale San Paolo di Napoli, a seguito di un'operazione per un'ernia inguinale e di cui hanno riferito organi di stampa.

«La vittima della vicenda è un uomo di circa cinquant'anni che, ricoverato per un'ernia inguinale, è deceduto in seguito all'operazione presso l'Ospedale San Paolo di Napoli - si legge in una nota dell'associazione - l'uomo, che avrebbe dovuto essere sottoposto ad un veloce intervento in day hospital, è invece deceduto. I familiari hanno presentato una denuncia per ricostruire la dinamica dei fatti. Sarà necessario ora chiarire le cause che hanno portato alla morte l'uomo e stabilire le eventuali responsabilità».

«È urgente fare chiarezza sulla morte di un uomo di cinquant'anni, ricoverato per un'operazione del genere in una struttura sanitaria pubblica e punire eventualmente i colpevoli- dice il segretario nazionale di Codici Ivano Giacomelli». 

Sarà l'autopsia ad accertare le cause della morte dell'uomo deceduto nell'ospedale San Paolo nel quartiere Fuorigrotta di Napoli dopo un'operazione di ernia inguinale: un caso per il quale i familiari hanno sporto una denuncia che ha portato al sequestro della cartella clinica e della salma. Il direttore generale della Asl Napoli 1, Mario Forlenza, ha fatto sapere di aver disposto ulteriori accertamenti volti a verificare eventuali responsabilità. «Ho acquisito una prima relazione da parte dei due medici chirurghi che hanno operato due volte il paziente nei giorni 10 e 11 luglio scorsi - ha spiegato - Da tale relazione non sembra evincersi, al momento, alcuna responsabilità. Circostanza che si spera sia confermata dagli esiti del riscontro autoptico». Nonostante questo, Forlenza ha predisposto accertamenti «da parte del Servizio Ispettivo Aziendale, della struttura Rischio clinico e del Dipartimento Ospedaliero Aziendale».

Ai familiari del paziente deceduto, il direttore generale ha assicurato che «qualora emergeranno responsabilità da parte dei medici, procederemo nei modi e termini di legge e di contratto». 
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