Muore a 38 anni durante intervento al cuore, sotto inchiesta medico cardiologo

Muore a 38 anni durante intervento al cuore, sotto inchiesta medico cardiologo
di Gennaro Del Giudice
Giovedì 20 Giugno 2019, 16:00 - Ultimo agg. 21:06
3 Minuti di Lettura
Era arrivato in ospedale in seguito ad attacchi di vomito ed è morto dopo due ore durante un intervento di angioplastica. Sul decesso di Nicola Di Pietro, 38 anni, di Pozzuoli, avvenuto nella notte tra l'8 e il 9 giugno scorsi la Procura di Napoli ha aperto un fascicolo di indagine a carico di un cardiologo del «Santa Maria delle Grazie» responsabile del laboratorio di emodinamica. Il medico è l'unico indagato tra i componenti dell'equipe di sanitari che quel sabato sera prese in carico il 38enne prima nella sala del codice rosso e poi in quella di emodinamica.

Sulla salma di Di Pietro, venditore di auto ed ex titolare di un'officina meccanica, ieri mattina è stata effettuata l'autopsia nel centro di medicina legale del Secondo Policlinico di Napoli dove era stata trasferita dieci giorni fa: entro un mese e mezzo sono attese le prime relazioni che serviranno a fare luce sulle cause che hanno portato al decesso.
 
Il 38enne arrivò in ospedale, accompagnato dal padre e dalla fidanzata, in seguito ad attacchi di vomito accusati nel pomeriggio. Stando ai referti sanitari al momento del suo arrivo aveva già un infarto in corso; il giovane è poi deceduto in seguito a un arresto cardiaco provocato da un infarto acuto che lo ha colpito mentre veniva sottoposto a un intervento di angioplastica.

Una versione dei fatti che però non è andata giù alla famiglia Di Pietro che ha nominato un legale per fare luce sulla vicenda. La famiglia non si dà pace per la tragedia e chiede la verità. «Era entrato in ospedale cosciente, con le proprie gambe e dopo due ore è uscito morto racconta suo fratello Antonio . Dal pronto soccorso lo hanno portato giù per sottoporlo a una coronarografia. Poi dopo due ore ci sono venuti a dire che mio fratello era morto. Come è stato possibile? Stava bene, mai aveva accusato problemi prima di quel giorno. Chiediamo che si faccia chiarezza, vogliamo sapere se si poteva salvare e se le procedure siano state applicate in modo corretto».

Subito dopo il decesso la salma di Di Pietro è stata sequestrata e le indagini sono state affidate agli agenti del commissariato di polizia di Pozzuoli intervenuti quella notte in ospedale in seguito ad alcuni momenti di tensione. Sulla vicenda anche l'Asl Napoli 2 Nord ha avviato una serie di verifiche attraverso le quali ha ricostruito minuto dopo minuto il percorso diagnostico a cui era stato sottoposto il 38enne.

Secondo la ricostruzione dell'azienda sanitaria Nicola Di Pietro era giunto in ospedale alle 23.05 e dopo un minuto era stato preso in carico dai medici del codice rosso che, avendo riscontrato che era in corso un infarto, gli somministravano i farmaci per il trattamento farmacologico «Meno di 40 minuti dopo il paziente è stato trasferito nella sala di emodinamica per un intervento di angioplastica. Tale tempistica è in linea con le migliori esperienze di gestione dell'emergenza cardiologica italiana ed internazionale», fa sapere l'azienda sanitaria che spiega le cause del decesso, avvenuto all'interno del laboratorio di emodinamica in seguito a un infarto acuto avvenuto durante l'intervento a cui Di Domenico era stato sottoposto. «Nel corso dell'operazione di angioplastica, a causa di una nuova crisi cardiaca, evento che può verificarsi nei casi di infarti acuti di particolare gravità, sono accorsi in supporto dai propri reparti due medici rianimatori ed un cardiologo. Nonostante le ripetute manovre rianimative messe in atto nei minuti immediatamente seguenti la crisi, non è stato possibile salvare la vita al paziente. L'azienda infine - esprime il proprio cordoglio ai familiari del paziente deceduto e rinnova la stima circa la professionalità e la capacità dei propri operatori».
© RIPRODUZIONE RISERVATA