Il podismo piange Marco Cascone:
era la voce dei runner campani

Marco Cascone
Marco Cascone
di Gianluca Agata
Martedì 2 Marzo 2021, 17:25 - Ultimo agg. 18:44
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Era la voce dei podisti campani. Non c'era corsa dove non accompagnasse all'arrivo tutti gli amanti del running.  Una istituzione venuta a mancare. Il mondo del podismo campano piange Marco Cascone, tecnico, giornalista  ed eccellente speaker delle gare di corsa su strada del calendario regionale e nazionale,  in auge fin dagli anni novanta scomparso oggi all'età di 60 anni. Lascia la moglie, Adriana, e due figli. 

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Nella sua carriera Marco Cascone  ha conseguito ottimi risultati da tecnico.  Aveva 11 anni quando ha iniziato a correre. A 16 anni passò all’agonismo. Ha corso fino a 29 anni. La sua ultima gara da atleta, la notturna Stabiese, qualche anno prima, nel 1987, è stata anche la sua prima gara da speaker. Nativo di Castellammare di Stabia ha organizzato numerose e importante gare podistiche nel Cilento come La CorriVillammare, la Corsa del Mito tra Camerota e Palinuro e tante altre. Anche se la prima fu Il Giro dei 4 laghi grazie ad una amicizia consolidata con il giornalista flegreo Silvio Scotto Pagliara custode di segreti, speranze, inziative, e della grande passione per la vita che alimentava il loro rapporto.

I social lo ricordano come un amante del podismo. Un messaggio di dolore arriva anche dal sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri, che sottolinea le doti professionali e l'amore per la corsa. "Il grande mistero della vita.

Una voce a dir poco meravigliosa e coinvolgente. Buon viaggio Marco Cascone. Rip" scrive il primo cittadino. Ma per Cascone tanti messaggi, da "maestro degli speaker" a "la voce dell'atletica campana".  Celebri le sue feste sul terrazzo di casa, un luogo ove tutti i runner amavano ritrovarsi per parlare dell'ultima impresa compiuta.

Li conosceva tutti, uno per uno. Al traguardo raccontava dell'obiettivo che i singoli podisti si erano posti per quella gara e le difficoltà per conseguirlo. Spronava, incitava, sempre parole di conforto per chi la fatica del runner la conosceva bene. «Non c'era gara importante dove non fosse presente. Era l'amico di tutti e mancherà a tutti. L'atletica campana paga un prezzo altissimo in questo anno che ha vissuto con particolare dolore» il pensiero del presidente della Fidal regionale Bruno Fabozzi

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