Morto bambino di tre anni nella Casa di Matteo di Napoli: il web piange Simba

Il piccolo ha avuto una crisi e non ce l'ha fatta: era nato in una baracca da una madre tossicodipendente

Il piccolo Simba nel post di Luca Trapanese
Il piccolo Simba nel post di Luca Trapanese
Giovedì 5 Gennaio 2023, 15:09 - Ultimo agg. 6 Gennaio, 10:57
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Non ce l'ha fatta il piccolo Simba, il bambino così soprannominato in ricordo della forza e del coraggio del Re Leone dei cartoni animati. Il piccolo è stato assistito con amore negli ultimi anni alla Casa di Matteo di Napoli, struttura che si occupa di assistere i bambini disabili gravi abbandonati o che i genitori non riescono ad assistere da soli. Simba si è spento ieri, a soli 3 anni. Nato in una baracca da una mamma con problemi di tossicodipendenza, il bambino fu salvato a 4 mesi da un assistente sociale. Grazie alla sua storia che ha commosso migliaia di persone, il fratellino è stato adottato, salvandosi in tempo. 

I funerali di Simba si sono tenuti oggi alle 13 presso la parrocchia dell'Addolorata in via Pigna, a Napoli. A seguire la vicenda del bambino fin dagli inizi è stato Luca Trapanese, assessore al Welfare del Comune di Napoli. «Simba è morto sereno ed amato nella casa che lo ha accolto dalla nascia» spiega Trapanese in un post su Facebook, aggiungendo che il piccolo «ha avuto una delle sue crisi e purtroppo o per fortuna non l'ha superata».

L'assessore al Welfare racconta che il bambino si è spento tra le braccia dell'assistente sociale che lo ha allontanato dalla baracca in cui era nato, scegliendo di accompagnarlo anche in questo momento imortante. «Questo è il senso e lo scopo della Casa di Matteo. Siamo fortunati che ci sia una realtà simile e delle persone che la portano avanti con amore e dedizione e non come un semplice lavoro»commenta Trapanese, che conclude affermando: «La sua storia è il simbolo di una sinergia enorme tra comunità, servizi sociali, Tribunale. Grazie a questa sinergia altri bambini sono stati dati in adozione». 

La morte di Simba lascia nel dolore tutta la comunità della Casa di Matteo, guidata da Marco Caramanna e divenuta nota doo la storia di Elsa, la bimba con gambe e braccia spezzate dopo aver subito abusi dalla nascita. «A questo dolore non ci si abitua mai e la sofferenza è sempre più atroce» ha scritto Caramanna commosso in un post. Ha poi aggiunto: «Questa volta non ce l'abbiamo fatta. Noi, noi e lui, insieme. Non vogliamo farci domande, non sapremmo trovare risposte adeguate. Ringraziamo chiunque lo abbia amato, da vicino, da lontano. Siamo sicuri che anche il piccolo Re della Foresta vi abbia voluto bene».

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