Movida a Napoli, i drink dei minorenni sulle panchine: «All'alba un tappeto di bottiglie»

Movida a Napoli, i drink dei minorenni sulle panchine: «All'alba un tappeto di bottiglie»
di Maria Chiara Aulisio
Martedì 2 Giugno 2020, 09:00 - Ultimo agg. 13:24
4 Minuti di Lettura

Ci risiamo. Riaprono i baretti, le serate si allungano e l'alcol torna a scorrere, come se niente fosse, anche tra i minorenni. Dai baretti di Chiaia a quelli in via Aniello Falcone fino a locali e localini spuntati come funghi sui Quartieri spagnoli, il problema si presenta di nuovo e - se è possibile - con maggiore forza di prima. Anche perché - causa Covid - la cosiddetta movida si è trasferita in strada: non potendo creare assembramenti, al chiuso peggio che mai, tutto si svolge all'esterno, senza controlli e in piena libertà di bere e fumare in tranquillità.

LEGGI ANCHE Movida, Tar boccia ordinanza del sindaco 

La procedura è più o meno la seguente: i ragazzini acquistano l'alcol in uno dei tanti bar che insistono nelle zone più frequentate dagli adolescenti, e poi vanno a bere su muretti, panchine e marciapiedi. Fanno una bella scorta e avanti così fino a ubriacarsi come si deve sotto lo sguardo, spesso complice, degli amici. Anche lo scorso sabato i vicoletti di Chiaia erano quasi invalicabili, analogo fenomeno in via Petrarca dove - intorno alle due di notte - nel tratto di strada nei pressi del bar Cimmino (ovviamente chiuso a quell'ora) si contavano centinaia di ragazzini, in buona parte minorenni, e che fossero senza mascherina è perfino inutile dirlo. Come al solito, a lanciare l'allarme, sono sempre i genitori che, prima degli altri, avendo il polso della situazione, registrano i comportamenti, più o meno anomali, dei ragazzi. E, insieme con l'alcol, stavolta denunciano anche postazioni di spaccio nei luoghi della movida under 18. Con un gruppo di mamme, a segnalare il fenomeno - con l'obiettivo di accendere i riflettori su questo rinnovato problema - è Federica Mariottino, avvocato, tre figli, dai 18 agli 11 anni, ideatrice e tenace animatrice dell'associazione «31salvatutti», un gruppo fondato sui social all'indomani della morte di Nico Marra - il ragazzo che perse la vita a Positano dopo una serata ad alto tasso alcolico - nato con l'obiettivo di proteggere i più giovani dai rischi che derivano dall'uso di alcol e droghe.
 


La Mariottino - ma è sotto gli occhi di tutti, e basta fare un giro nei luoghi più frequentati nelle sere del fine settimana per averne conferma - denuncia la presenza di vere e proprie bande di ragazzini, in trasferta da altre zone della città per vendere droga, per lo più hashish e marijuana di cui - tra i minorenni - pare se ne faccia un gran consumo: «Il ritorno alla normalità è stato un disastro - racconta l'avvocato - i ragazzi hanno ripreso a bere alla grande e, se è possibile, anche con maggiore disinvoltura di prima. Tutto si consuma in strada dove si sentono liberi e padroni di fare quello che gli pare». Federica Mariottino ha, in diverse occasioni, riscontrato la presenza di ragazzini più simili a baby spacciatori che a giovani con la voglia di divertirsi e fare nuove amicizie.

LEGGI ANCHE Movida, Dema insiste: «De Luca si farà molto male»

E torniamo sempre allo stesso punto. I controlli. Possibile che non si riesca a tenere sott'occhio le zone più frequentate dai giovani? «Me lo chiedo ogni volta che mi capita di andare in giro la sera. - prosegue l'avvocato - E non so spiegarmi per quale ragione la movida qui a Napoli va per conto suo. Un altro fenomeno che prima non si registrava in questa misura è quello delle bottiglie di vetro abbandonate in strada». Ha ragione l'avvocato: la quantità di immondizia che invade muretti e marciapiedi dopo le serate del sabato e della domenica, è aumentata in maniera incredibile: «L'altra sera - prosegue la Mariottino - sono passata per via Aniello Falcone e, insieme con un tappeto di bottiglie abbandonate, ho contato decine di bicchieri di vetro buttati per terra. Mi domando per quale ragione i gestori dei locali lascino uscire questi ragazzi con il bicchiere tra le mani senza pretendere di averlo indietro? Di quanti bicchieri avranno bisogno ogni weekend?». Di «necessari controlli» parla anche Mauro Boccassini, presidente del Comitato civico via Aniello Falcone: «La scorsa settimana grazie alla presenza fissa delle forze dell'ordine tutto è filato liscio - racconta - sabato e domenica che, invece, non c'è stato alcun presidio, la situazione è tornata quella di sempre: poche mascherine, giovani che si scambiano canne e bottiglie, e si baciano e abbracciano come se niente fosse successo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA