Avevano la sua età, quattordici o quindici anni al massimo. Avevano un tirapugni, un coltello ed erano in cerca di rogne. Sono stati filmati mentre percorrevano via Carducci un paio di volte, passando all'esterno del liceo Umberto, per poi riversarsi come un piccolo branco di animali randagi sul marciapiede di fronte. Hanno fatto una strana traiettoria. Eccoli al centro dei video delle telecamere che coprono una parte del quartiere Chiaia. Sagome, tra tante, che vengono messe a fuoco grazie alla coraggiosa testimonianza di un ragazzino, che è stato picchiato per aver difeso la sua fidanzatina raggiunta da volgari apprezzamenti. È stato immobilizzato da un coetaneo armato di coltello, mentre un altro lo picchiava con il tirapugni. Venerdì notte, 23.30, in via Carducci, aggressione di un ragazzino (che studia al liceo Umberto) e che è stato costretto a difendersi contro tre o quattro soggetti. Numero imprecisato, si legge nella denuncia: «Erano in gruppo e avevano il tirapugni... ho cercato di difendere la mia fidanzata: ho visto prima il coltello, poi il tirapugni».
Tutto ciò è accaduto mentre Chiaia era presidiata, per l'ordinanza anticaos che - almeno al momento - non tutti hanno rispettato.
Ma torniamo ai fatti di via Carducci di venerdì notte. Ad avere la peggio è stato uno studente, che potrebbe essere stato aggredito da un altro studente, spalleggiato da un gruppo di amici provenienti da altre zone di Napoli. Un raid nato da una provocazione o una spedizione punitiva? Aggressori minorenni, restiamo ancora al tracciato delle telecamere. Da un lato il ragazzino di 14 anni di via Foria, che prova a difendere la fidanzata; dall'altro, il gruppetto di vigliacchi. Minuti di terrore e violenza, nessuno interviene. Quando la situazione sta peggiorando, spunta il lampeggiante di un'auto dei carabinieri, che sta presidiando la zona, come previsto in sede di prefettura. È la fine dell'incubo, viene chiamata la pattuglia del pronto intervento, il 14enne di via Foria (iscritto all'Umberto) viene medicato, la ragazzina può tornare a casa. E gli aggressori? Scappano in direzioni diverse, come da copione, provano a mimetizzarsi nella folla della movida napoletana. Indagine su una spedizione punitiva, che avrebbe visto complici uno studente modello di Chiaia e gruppi di fiancheggiatori provenienti da altre zone cittadine.