Movida a Napoli, la guerra dei baretti: al Vomero orari limitati, a Chiaia no

Movida a Napoli, la guerra dei baretti: al Vomero orari limitati, a Chiaia no
di Paolo Barbuto
Martedì 22 Giugno 2021, 08:00 - Ultimo agg. 23 Giugno, 07:02
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La zona bianca porta gioia ed entusiasmo nel mondo della ristorazione che ritrova le tavolate all'aperto; l'addio al coprifuoco porta tensione nel mondo della notte che riparte ufficialmente e subito mostra una profonda spaccatura: al Vomero i locali si sono accordati per limitarsi negli orari in questa prima fase post-limitazioni, chiuderanno all'una fino al mercoledì e alle due dal giovedì alla domenica. Si tratta di un segnale importante: «Bisogna evitare gli eccessi perché il virus non è ancora sconfitto, andiamo avanti passo dopo passo», spiega Aldo Maccarone, vertice dell'associazione Chiaia Night che riunisce tanti gestori di baretti napoletani.

Il progetto di auto-limitazione che è andato in porto a via Aniello Falcone, dove hanno accettato tutti i locali tranne uno, non troverà applicazione nel quadrilateri dei baretti di Chiaia dove ha prevalso la linea della sfida ai residenti.

Non sono solo i lunghi anni di tensione con le persone che affacciano sui locali e chiedono maggiore silenzio e rispetto delle norme, ad aver esacerbato gli animi. C'è un ultimo fronte della storica battaglia, che ha fatto chiudere definitivamente i rapporti fra gestori e residenti: la lotta alla creazione della zona pedonale che avrebbe consentito ai locali di espandere i tavolini all'aperto. 

Ci sono alcuni baretti a Chiaia che non riapriranno ancora, perché di spazio esterno non ne hanno, ci sono tutti gli altri che hanno deciso di non aderire al progetto di auto-limitazione degli orari perché «non vogliamo più fare passi di distensione verso chi continua a rispondere solo con belligeranza», spiega Maccarone.

Il leader dell'associazione dei locali della notte, però, tiene a precisare che i locali di Chiaia pretenderanno un rigoroso rispetto delle norme sanitarie da parte di tutti e continueranno a lottare per contribuire alla sconfitta del virus.

Nella notte fra domenica e ieri è stata lanciata l'idea di una notte bianca prima dell'addio al coprifuoco proprio a Chiaia: ha avuto poco successo e non è stata seguita da nessuno dei locali del gruppo di Chiaia Night.

Sul tema della movida è intervenuta anche la Federazione del Commercio: «Le nuove notti della movida sono fuori controllo. Occorrono controlli più serrati. I candidati sindaco si impegnino su questo tema anche per il futuro». 

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Ieri l'ingresso in zona bianca è stato salutato con entusiasmo dal mondo della ristorazione, e anche dai clienti. Addio limitazioni sui posti a tavola per le zone all'aperto, allargamento a sei commensali contemporanei nella parte chiusa dei locali.

Qualcuno ha immediatamente approfittato della nuova possibilità di grandi tavolate. Ieri all'ora del pranzo i primi agglomerati di persone sedute allo stesso desco per stare insieme e celebrare: «Il mio nipotino Luigi festeggia l'onomastico, abbiamo pensato che sarebbe stata l'occasione giusta per riunire tutta la famiglia dopo mesi in cui abbiamo potuto vederci solo nel chiuso delle nostre case», ci ha spiegato, raggiante, la signora Lina, bel vestito bianco con tanti volant e trucco delle grandi occasioni.

Spazio libero anche al numero di invitati ai ricevimenti di nozze che, da ieri, possono essere aperti a tutti, basta esibire un certificato che attesti la doppia vaccinazione o la ricevuta di un tampone negativo eseguito nelle ultime 48 ore prima dell'evento.

I tavoli dei ristoranti sono stati più frequentati per la cena quando il torrido caldo della giornata ha lasciato spazio a un po' di brezza che ha reso meno opprimente mangiare all'aperto. Non folla da grandi occasioni ma tanto entusiasmo per la libertà recuperata e, soprattutto, la serenità di non dover correre presto a casa per rispettare il coprifuoco. 

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