Movida a Napoli, è inferno al Vomero: calci e pugni a due vigili

Movida a Napoli, è inferno al Vomero: calci e pugni a due vigili
di Giuseppe Crimaldi
Domenica 24 Maggio 2020, 08:30 - Ultimo agg. 18:14
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Si scrive movida ma si legge assalto. Il Vomero come non lo si era mai visto, nemmeno durante i giorni delle festività natalizie. È come se la fine del lockdown avesse scatenato una frenesia collettiva, portando in strada migliaia di persone, e anche tantissimi minorenni. Un fiume in piena di gente. Soprattutto ragazzi. Situazione incontenibile, che ha portato in prima serata anche alla violenza: un uomo di 35 anni è stato fermato in via Aniello Falcone dopo aver aggredito a calci e pugni due agenti della Polizia municipale che gli avevano chiesto i documenti. La sua posizione è ora al vaglio della Procura.

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I primi segnali di questa incontenibile movida si erano registrati già venerdì, sempre nella zona collinare. Qui gli agenti coordinati dal capitano Frattini, che coordina l'Unità operativa di zona della Polizia municipale, avevano faticato non poco per evitare assembramenti. da piazza Vanvitelli a San Martino, da piazza Medaglie d'Oro ad Aniello Falcone. Comitive, gruppi, ragazzi senza mascherine, ressa di riders all'esterno di pizzerie e paninoteche.

E sempre venerdì erano scattate anche le prime sanzioni per alcuni locali che non rispettavano gli orari di chiusura. Nel mirino della Municipale sono finiti il bar Kof di piazza Muzii, la gelateria Mennella in via Scarlatti, l'Opera di via Solimena e Magia, in piazza Cosimo Fanzago. Tutti verbalizzati perché aperti ancora dopo le 23. Notificate sanzioni anche a quattro ragazzi che stazionavano in via Falcone e ad un rider all'esterno di Mcdonald, in via Merliani: tutti erano sprovvisti di mascherina.
 


Ieri sera per fronteggiare il nuovo prevedibile assalto ai crocevia della Movida - a cominciare dalla zona dei baretti di Chiaia, altra area che resta obbligatoriamente sorvegliata speciale - c'era una robustissima presenza delle forze dell'ordine. Al Vomero, in particolare, ad affiancare le sette pattuglie coordinate dal comandante della Polizia locale Ciro Esposito con il dirigente dell'Unità operativa di zona, Gaetano Frattini, c'erano soprattutto i carabinieri del comando provinciale. In tutta la città la sola Municipale ha impiegato 308 uomini per presidiare le zone della movida: e per controllare persone, ma anche locali. Sono stati sottoposti a controllo 475 esercizi commerciali, per l'obbligo di sanificazione, per l'applicazione di aumenti sui prezzi e per gli orari di esercizio. »Imponente il bilancio delle prime ore di controlli: 1794 persone identificate, di cui 589 a bordo di veicoli, per il rispetto della distanza intersociale e per l'uso della mascherina nei luoghi pubblici ed aperti al pubblico.

I militari dell'Arma hanno presidiato le isole pedonali, gli accessi alla metropolitana ma soprattutto quella via Aniello Falcone che resta una delle mete privilegiate da centinaia di giovani e meno giovani, zona nella quale si consuma anche molto alcol (spesso acquistato nemmeno nei locali, ma al supermercato). Ieri si è appreso che un residente che dopo la mezzanotte aveva osato protestare riprendendo un gruppo di giovanissimi che continuavano a rumoreggiare sarebbe stato addirittura minacciato da due bulli del gruppo. 

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E intanto non si attenua la polemica sulla decisione presa dal presidente della Regione di chiudere bar e locali alle 23.
Ieri su Facebook i titolari del Kesté, uno dei più noti locali del centro storico, hanno pubblicato un post che suona come un disperato grido d'allarme, nel quale si legge: «Qualcuno ha contatti con il Presidente De Luca? Il Kesté è in vendita. Dopo la decisione del Presidente e l'assenza delle istituzioni non c'è più alcuna speranza!». 

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