Movida di sangue, rissa dopo la festa: due accoltellati a Napoli

Movida di sangue, rissa dopo la festa: due accoltellati a Napoli
di Giuseppe Crimaldi
Domenica 20 Gennaio 2019, 09:30
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Ancora sangue sulla movida. Tornano le aggressioni e rispuntano i coltelli, quei maledetti coltelli che accompagnano i ragazzi nelle notti agitate di Napoli. È successo ancora, venerdì notte, e - ancora una volta - in quella zona di Coroglio, a Bagnoli, meta di un «divertimentificio» incontrollato e convulso.

Il bilancio finale conta due giovani feriti dalle lame. L'aggressione si è consumata all'esterno del «Club Partenopeo» intorno alle quattro del mattino. Inutile dire che il locale risulta estraneo ai fatti che si sono consumati quando aggressori e vittime erano già in strada. Una zona, quella, purtroppo già teatro - come vedremo - di altri bruttissimi episodi.
 
Ricostruiamo i fatti per come emergono dalla denuncia dei due feriti. Sul raid indagano i carabinieri. Intorno alle 4,15 in ospedale due ragazzi, accompagnati da un terzo amico alla guida dell'auto. I due - S.A., 22 anni e Y.C.A., ventenne - arrivano sanguinanti e ai medici che li assistono raccontano che poco prima, all'uscita della discoteca, avrebbero incrociato un gruppo di ragazzi mai visti prima con i quali, per futili motivi, sarebbe nata una discussione subito degenerata. Come sempre, dalle parole ai fatti: e così - stando sempre alla versione fornita dalle vittime - dalla comitiva rivale sarebbero spuntati i coltelli: entrambi i ragazzi sono stati colpiti alle gambe. Per uno dei due il fendente avrebbe sfiorato l'arteria femorale, e solo il caso ha voluto che il dramma non si trasformasse in tragedia. Per i due feriti, comunque, la prognosi è di 15 giorni.

Sono i carabinieri della compagnia di Bagnoli a indagare. Naturalmente si cerca di verificare la veridicità della versione fornita dalle vittime. I due feriti non sono pregiudicati (solo il più grande risulta essere segnalato per un caso di ricettazione): il primo è residente a Massa di Somma mentre il secondo vive a Barra.

La verifica della versione è il primo, fondamentale passo per gli investigatori. Non è la prima volta, infatti, che le stesse vittime raccontano solo una parte di verità, omettendo magari particolari sconvenienti. E dunque non si esclude nemmeno che il litigio poi degenerato in violenta aggressione possa essere cominciato altrove, e magari - come pure la casistica e i precedenti insegnano - per un banale apprezzamento fatto a qualche ragazza accompagnata dal fidanzato.

Quel che è certo è che gli aggressori hanno agito con inaudita violenza, prima di darsi alla fuga. Nella zona ci sono numerose telecamere di videosorveglianza, sia stradale che privata, e i militari dell'Arma hanno acquisito già le registrazioni: quei fotogrammi potrebbero rivelare l'identità del «branco».

Dicevamo della zona di Coroglio. E di quel nastro d'asfalto che costeggia i locali notturni di Bagnoli, all'ombra del mostro scheletrito dell'ex acciaieria. Una strada maledetta, lungo la quale si sono verificati molti, troppi fatti di sangue.

L'episodio più grave è senza dubbio quello accaduto all'alba dell'11 giugno dell'anno scorso. Agostino Di Fiore, 28enne di Scampia, venne barbaramente trucidato a colpi di pistola da due giovanissimi del Pallonetto di Santa Lucia. Alla base della violenza, un litigio scoppiato nel locale qualche ora prima e poi degenerato nello stesso punto in cui - l'altra notte - sono rispuntati i coltelli. I due ragazzi accusati dell'uccisione (uno dei quali all'epoca dei fatti era minorenne) sono in carcere.
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