Movida, botta e risposta Marone-Clemente su Fb: «È in conflitto d’interessi?». «Calunnie»

A sinistra Riccardo Marone, a destra Alessandra Clemente
A sinistra Riccardo Marone, a destra Alessandra Clemente
di Gennaro Morra
Martedì 21 Novembre 2017, 12:24
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Quella del controllo della movida è diventata una questione assai spinosa per l’Amministrazione De Magistris, che da mesi sta cercando di trovare una soluzione che tuteli gli interessi dei gestori dei locali, la libertà di divertirsi del popolo della notte e il diritto alla tranquillità dei residenti. L’ultimo provvedimento emanato dal Comune, entrato in vigore proprio nel weekend appena trascorso, prevede una serie di restrizioni per quanto riguarda gli orari di chiusura degli esercizi e la vendita degli alcolici, nonché l’obbligo per i gestori di tenere puliti gli spazi antistanti ai locali. Norme giudicate inefficienti dai residenti, che lamentano la mancanza di controlli durante l’orario di apertura. «Purtroppo non si tratta di problematiche legate agli orari, ma alla sicurezza – afferma Caterina Rodinò, presidente del comitato Chiaia viva e vivibile –. C’è bisogno di capire che questa zona necessita di controlli e di videosorveglianza, che al momento è assente. Secondo noi, poi, la nuova ordinanza presenta parecchie criticità che quasi ogni sera segnaliamo attraverso le nostre foto e i nostri video»
 
Dunque, la questione sembra tutt’altro che risolta. Intanto, nella giornata di ieri sull’argomento si è consumata l’ennesima polemica. Questa volta ad andare all’attacco della giunta comunale è stato Riccardo Marone, ex sindaco di Napoli che sostituì Antonio Bassolino nell’ultimo periodo del suo secondo mandato. L’ex primo cittadino si è scagliato contro l’assessore alle politiche giovanili, Alessandra Clemente, che detiene anche la delega alla polizia municipale e sicurezza urbana, chiedendo di smentire alcune voci che girano in città. «Sì dice che il fidanzato dell'assessore Clemente, responsabile della polizia municipale, sia il portavoce dei baretti di Chiaia (una delle quattro zone dove si concentra la movida napoletana – ndr), nonché proprietario di un baretto – scrive Marone in un post pubblicato sul suo profilo Facebook –. Non sarebbe il caso che qualcuno smentisse, perché altrimenti il conflitto di interessi sarebbe gigantesco?».

La risposta della Clemente è arrivata qualche ora dopo sullo stesso social network: «Sono allibita dalla superficiale calunnia lanciata in modo irresponsabile da un uomo che è stato sindaco di Napoli, assessore regionale al turismo, che è avvocato da molti anni e che per età ed esperienza potrebbe essere mio padre – scrive l’assessore –. Certo che smentisco e non credo mi fermerò a questo». E chiarisce: «Il mio fidanzato è un commercialista e la sua famiglia, in particolare il fratello, gestisce uno dei cosiddetti baretti, attività nella quale, da anni, il mio fidanzato non ha nessun interesse. Ho già smentito a più riprese che lo stesso non è il rappresentante dei gestori di questi locali. Nessun conflitto d’interessi, dunque, ma semmai sentimentale». Poi ironizza: «Di questo passo, infatti, il mio pluricalunniato fidanzato perderà la pazienza e finirà per considerarmi una fonte di guai e dispiaceri, anziché il suo amore». Infine, difende la sua immagine: «Pazienza, sono abituata ad accogliere la sofferenza, anche quella insopportabile, ma non consento a nessuno di fare gratuitamente a brandelli la mia reputazione, la mia onorabilità, la mia sensibilità di donna e di amministratrice pubblica».
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