Movida a Ischia: tutti in pista e discoteca multata, è ressa agli imbarchi

Movida a Ischia: tutti in pista e discoteca multata, è ressa agli imbarchi
di Massimo Zivelli
Lunedì 24 Agosto 2020, 00:00 - Ultimo agg. 14:26
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Menefreghismo, delirio di onnipotenza, precauzioni che non si vogliono più adottare. A Ischia, dove dal pomeriggio di ieri è iniziato il primo massiccio esodo del post ferragosto, con le banchine dei porti affollatissime e aliscafi e traghetti presi d’assalto, gli assembramenti in stile «alveare» ed il non uso delle mascherine contrassegnano ancora i momenti più significativi della giornata del vacanziero e del turista medio. Spiagge che continuano ad essere sovraffollate di giorno e luoghi della movida invasi da una fiumana inarrestabile e caotica di notte.

Ordinanze e divieti non vengono rispettati, i controlli e le sanzioni delle forze dell’ordine sembrano non spaventare più di tanto e soprattutto è la gente che si rifiuta di collaborare anche laddove gli viene richiesto da chi, in questa estate mai troppo celebrata come «anomala», lavora per l’appunto giorno e notte per offrire servizi e garantire vacanze piacevoli. I turisti che si rifiutano di indossare la mascherina e vengono messi alla porta dall’albergatore. Il gestore della semplice paninoteca che vieta l’accesso a chi non si fa misurare la temperatura. L’accorsata discoteca dove l’altra sera era in programma uno spettacolo di cabaret e dove improvvisamente i clienti sono saliti sui tavoli per ballare ed hanno letteralmente «inguaiato» il gestore che tentava di fermarli. Tre attività, diverse fra loro per tipologia, ma accomunate dalla difficoltà di lavorare in una stagione difficile come questa. 

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«Io pago e quindi me ne fotto, quindi la mascherina non la metto», ad urlare come una forsennata nella hall dell’Hotel Solemar al lido d’Ischia, una cliente appena arrivata e che rispondeva usando questo tono, ai ripetuti inviti del personale di adottare le comuni misure di prevenzione. «Signora, considerato che lei non ha intenzione di portare rispetto a chi in questo albergo lavora e ci trascorre le vacanze, le restituiamo quanto da lei versato in anticipo. Quella è la porta, si può accomodare fuori e scegliersi un altro posto» questa la replica, garbata ma ferma e decisa, di Aldo Presutti, il proprietario. «Magari i miei colleghi albergatori diranno che sono pazzo a rinunciare al guadagno in un periodo di crisi come questo, ma ritengo che prima del guadagno venga l’etica del lavoro. Non si può permettere a persone prepotenti di pensare che pagando si possa fare il proprio comodo anche a discapito della salute degli altri».

Termoscanner alla mano e moduli di autocertificazione pronti all’uso, Giacinto si piazza ogni sera sul piazzale di Citara a Forio, al varco di ingresso della sua frequentatissima paninoteca. Entra solo chi accetta i controlli. Una piccola attività la sua, dove si applicano quel minimo di regole che invece tanti ristoranti sembrano totalmente ignorare in questo periodo di eccezionale afflusso turistico. 
 


Al «Valentino» in cartellone da giorni (e dopo l’ordinanza ministeriale che vieta il ballo), c’era l’altra sera uno spettacolo live di musica e cabaret. Tavoli e sedie ben piazzati in pista proprio per evitare sorprese, ma alla fine non è servito a niente: i clienti sono saliti sui tavoli e hanno iniziato a ballare senza mascherina e senza distanziamento fra loro ed a nulla sono valsi gli inviti del gestore. Solito ritornello: «abbiamo pagato». Alle 2:00 di notte è intervenuta la polizia e gli agenti al comando del vicequestore Maria Antonietta Ferrara, hanno multato per diverse migliaia di euro Marcello Bondavalli, che nel frattempo aveva anche deciso di annullare lo spettacolo. «Mi sono reso conto che non c’è niente da fare purtroppo e quindi ho annullato anche le prossime serate di spettacolo in programma - racconta Bondavalli - perchè è impossibile tenere la gente a freno. Restiamo chiusi quindi, anche se mi permetto di esprimere il mio disappunto sul fatto che altrove, nei luoghi della movida ad esempio, ogni notte da Forio a Ischia si ritrovano migliaia di persone senza distanziamento e senza mascherina e non si riesce a fare nulla per evitare assembramenti». 

Dalla movida notturna, alle spiagge.
Quelle pubbliche sono pericolosamente affollate oltre ogni limite, ma ogni tanto anche i gestori privati ci mettono lo zampino e rendono le cose più complicate a tutti. È il caso questo dei due stabilimenti balneari ai Maronti, dove gli uomini della Guardia Costiera al comando del capitano Andrea Meloni hanno denunciato penalmente i gestori e sequestrato ombrelloni e lettini che erano stati piazzati abusivamente su un tratto di spiaggia pubblica di 250 metri. 

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