Lame, vodka e sangue. Torna il peggio della movida napoletana, con tanto di risse e coltelli. Ancora una volta a Chiaia. E il bilancio è drammatico: un ragazzo ferito e due aggressori ancora in libertà. Potrebbero tuttavia avere le ore contate i giovani che l'altra notte - intorno alle tre della notte in vico Satriano - hanno aggredito il 19enne J.I., residente a Scisciano, facendolo finire in ospedale. Il tutto è avvenuto sotto gli occhi di decine e decine di giovani terrorizzati. Per il ragazzo ferito parlano i genitori: «Siamo ancora sotto choc - spiegano al Mattino - ma una cosa è certa: nostro figlio ci ha detto che non tornerà più nella zona dei baretti».
La ricostruzione dell'episodio costringe a ripercorrere il solito, triste canovaccio già letto e recitato molte, troppe altre volte. Mancano pochi minuti allo scoccare delle tre della notte tra sabato e domenica quando in vico Satriano scoppia un improvviso diverbio tra ragazzi. Motivi futili - forse il solito apprezzamento di troppo rivolto ad una giovane - scatenano il faccia a faccia tra il ferito e i due suoi aggressori. Dalle parole si passa brevemente ai fatti, e al resto pensano i fumi dell'alcol che sciolgono tutti i residui freni inibitori. Qualcosa scatena però la violenta reazione dei due sconosciuti, forse un pesantissimo insulto: fatto sta che improvvisamente spunta la lama di un coltello che colpisce per due volte al gluteo il 19enne di Scisciano, che è incensurato. Subito dopo aver affondato la lama i due, e con loro probabilmente il resto della loro comitiva, si danno alla fuga. Il ragazzo ferito viene soccorso, qualcuno allerta il 112 e sul posto - oltre alle Volanti della polizia - giunge l'ambulanza del 118 dalla postazione del Loreto Crispi che lo trasferisce al pronto soccorso dell'ospedale San Paolo, dove verrà ricoverato in osservazione: non versa in pericolo di vita.
Immediatamente scatta la caccia ai due teppisti armati. Ma di loro ormai non ci sono più tracce. Vengono ascoltati alcuni testimoni, mentre - in ospedale - la vittima non ricorda nulla. Dal rapporto stilato dagli agenti emerge che J. si trovava in «evidente stato di ebbrezza», circostanza respinta dai suoi genitori, che chiariscono: «Nostro figlio è stato aggredito da un gruppo di persone che lo hanno picchiato selvaggiamente. Ora vuole solo dimenticare questo incubo e tornare alla sua vita, agli studi di Economia: è un ragazzo perbene e non era ubriaco. Certo che ci vorrebbe una maggiore presenza di forze dell'ordine su quel territorio». Un impulso alle indagini potrebbe arrivare dalle immagini degli impianti di videosorveglianza stradale e privata. All'esame degli investigatori i fotogrammi che potrebbero aver inquadrato la fuga degli aggressori, se non addirittura alcune fasi del litigio sfociato nel sangue. Fatto sta che questo ennesimo caso riaccende i riflettori sulle notti violente di Napoli.
Dietro questa ennesima tragedia sfiorata emergono, in particolare, i soliti due nodi irrisolti della movida (a Chiaia come nel centro storico oppure al Vomero): l'abuso di sostanze alcoliche - quando non addirittura di sostanze stupefacenti - che contribuiscono inevitabilmente agli sbocchi di violenza; e poi la diffusione delle armi, soprattutto dei coltelli, che giovani, e spesso purtroppo persino minorenni, sono soliti portare. Due nodi irrisolti che ciclicamente tornano a galla.
E dire che le zone del by night cittadino, e in particolare quella dei «baretti» di Chiaia, vengono scrupolosamente attenzionate dalle forze dell'ordine. La zona a ridosso della Riviera di Chiaia è stata ripetutamente teatro di aggressioni, risse e ferimenti. Clamoroso fu il caso della sparatoria avvenuta nel novembre del 2017 proprio lungo via Carlo Poerio, durante la quale rimasero feriti anche due minori: a scatenare la follia sarebbe stata un'aggressione immotivata da parte di un «branco» di minori, tutti originari di San Giovanni a Teduccio e imparentati con il clan Formicola di via Taverna del Ferro. Sul caso interviene il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli: «Ancora sangue sulla movida del sabato sera - dichiara - dove tutti i freni inibitori sembrano saltare. L'accoltellamento del 19enne è un'ingiustificata violenza che va punita e fermata. Serve anche una maggiore presenza delle forze dell'ordine».
Napoli, 19enne accoltellato a Chiaia: «Io mai più ai baretti»
di Melina Chiapparino e Giuseppe Crimaldi
Articolo riservato agli
abbonati
Lunedì 25 Marzo 2019, 07:00 - Ultimo agg. :
13:37
3 Minuti di Lettura
© RIPRODUZIONE RISERVATA