Movida, a Napoli regole fantasma: «Si attende l'ok dei legali»

Movida, a Napoli regole fantasma: «Si attende l'ok dei legali»
di Gennaro Di Biase
Domenica 5 Dicembre 2021, 10:17 - Ultimo agg. 6 Dicembre, 10:19
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«Che fine ha fatto l'ordinanza sulla movida?». È la domanda ricorrente, che da diversi giorni si fanno i gestori del by night e i residenti di ogni zona della città. Annunciato dalla giunta e dal sindaco negli stessi giorni degli atti, poi puntualmente arrivati, sui bus turistici e sulla regolamentazione dei flussi pedonali ai Decumani, il provvedimento sul by night ha avuto un destino diverso, e non è ancora messo nero su bianco.

La questione movida è «delicata», spiegano da Palazzo San Giacomo. Non solo perché la chiusura alle due di notte ipotizzata nelle scorse settimane, dopo i colloqui andati in scena in Comune scontenterebbe sia alcuni residenti sia alcuni imprenditori, ma anche perché il provvedimento investe la questione del braccio di ferro che sta andando in scena sull'argomento in consiglio comunale (con consiglieri pro-gestori e consiglieri pro-residenti) e, non ultimo, il coinvolgimento dell'avvocatura di Palazzo San Giacomo.

L'ordinanza movida non passerà comunque dall'approvazione in via Verdi, ma di certo svelerà importanti orientamenti dell'amministrazione e le energie delle forze politiche. L'orario di chiusura, però, ci sarà. Se Napoli aspetta, a Pozzuoli, intanto, è arrivata la stretta.


Inasprimento delle sanzioni, con sospensione dell'attività in caso di reiterazione delle violazioni, e definizione dell'orario di chiusura. Questi sono i nodi della riflessione sull'ordinanza. A spiegarli è l'assessore comunale alle Attività Produttive, Teresa Armato: «Stiamo approfondendo ogni aspetto, con prudenza e senso di responsabilità esordisce Stiamo riflettendo su quale sia l'orario di chiusura da dare ai locali e sulla possibilità di inasprimento delle sanzioni nell'eventualità di violazioni reiterate. Manteniamo, come nostro obiettivo principale, quello di contemperare più esigenze e diritti: quelli dei commercianti a svolgere serenamente il proprio lavoro. Quelli dei ragazzi a divertirsi. E quelli dei residenti ad avere pace nelle loro case. Questa sarà un'ordinanza del sindaco, e al momento è al vaglio dell'avvocatura di Palazzo San Giacomo, in modo tale da costruire un provvedimento blindato», cioè che non possa essere messo in discussione da eventuali ricorsi al Tar già annunciati da alcuni imprenditori in caso di obbligo di chiusura alle 2. Nell'era de Magistris, infatti, la saracinesca andava abbassata alle 3.30.

«Un orario di chiusura ci sarà - assicura la Armato - e ci sarà anche un orario di contenimento della musica. Non posso dirle, al momento, a che ora dovranno chiudere i locali, ma di sicuro un limite ci sarà. Stiamo cercando la sintesi più efficace possibile, i colloqui continuano».

Pozzuoli parte prima con la stretta. In seguito all'aumento dei contagi per il Covid (negli ultimi 4 giorni a Pozzuoli si sono registrati 96 nuovi contagiati dal virus a fronte di 38 persone guarite), il sindaco Vincenzo Figliolia anticipa un provvedimento che sarà emesso nelle prossime ore: «Firmerò un'ordinanza con la quale sarà vietata per le prossime festività, a partire già dal 7 dicembre, l'organizzazione di eventi che comportino eccessivi assembramenti di persone nei luoghi pubblici e mi riferisco in particolare ai cosiddetti aperitivi della movida». Figliolia lancia un appello ai giovani a rispettare le regole e ad evitare occasioni di assembramento. «La pandemia - scrive il sindaco - non è ancora debellata e non ci possiamo permettere di abbassare la guardia. Mi appello pertanto al buon senso dei cittadini, dei giovani soprattutto, invitandoli a rispettare le misure già in vigore con l'ordinanza regionale e di utilizzare sempre i dispositivi di protezione individuale nelle aree all'aperto di maggior affollamento». Il primo cittadino annuncia anche che «saranno intensificati i controlli da parte della polizia municipale. Capisco che i giovani vogliono divertirsi ma lo possono fare anche in altro modo. Ne va di mezzo la nostra salute».

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