Movida a Napoli, notte choc in balìa di killer e babygang tra raid, risse e rapine

Il bollettino da incubo: due feriti per lesioni, due feriti d'arma da taglio e uno - il più grave - centrato da colpi di pistola

Le folli notti di Napoli
Le folli notti di Napoli
di Giuseppe Crimaldi
Lunedì 13 Marzo 2023, 07:20 - Ultimo agg. 14 Marzo, 09:10
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Napoli rosso sangue. La chiamano movida, ma in realtà le strade del divertimento notturno somigliano sempre più ad un'arena gladiatoria, un set terrificante in stile fight club sul quale la violenza dilaga senza risparmiare ormai più nessuno: nel bollettino di guerra che descrive quanto è accaduto in città tra sabato e domenica si contano, tra le vittime, due minorenni, due turisti e un giovanissimo già noto alle forze dell'ordine.

Cinque persone finiscono in ospedale: due per lesioni, due per ferite d'arma da taglio e uno - il più grave - centrato da colpi di pistola. Sorprende e inquieta un dato: tutti i raid sono stati commessi in zone centrali, popolatissime durante le notti del fine settimana.

Non si può non iniziare dall'episodio più grave: il ferimento di un diciannovenne di Pianura, avvenuto un quarto d'ora prima dell'una di notte dinanzi a uno dei frequentatissimi chalet di Mergellina. Un agguato di chiaro stampo camorristico.

Sabato notte, lungomare Caracciolo. La zona pullula di gente persone di ogni età che si fermano a consumare lungo l'area piena di chalet. Ma la folla non ferma gli intenti dei killer, che con ogni probabilità seguivano Antonio Gaetano, nome noto a polizia e carabinieri per le sue pericolose frequentazioni con soggetti legati alla criminalità di Pianura. Il ragazzo era uscito dalla sua abitazione di via Torricelli poco prima delle 23 con un amico: i due si trovavano nella utilitaria del ferito, con il motore spento, e probabilmente non hanno avuto neanche il tempo di accorgersi della presenza di un uomo armato di pistola che ha puntato la canna dell'arma al diciannovenne esplodendo almeno tre colpi a distanza ravvicinata. Due proiettili hanno colpito Gaetano, uno all'addome e uno alla testa.

Urla di disperazione e fuggi fuggi generale tra gli avventori dei locali, mentre il sicario e il suo complice si dileguavano nel traffico impazzito di Mergellina. Il giovane è giunto all'Ospedale San Paolo in gravi condizioni. Operato, resta in pericolo di vita. Nonostante la giovane età, Antonio Gaetano aveva già precedenti penali e viene indicato dagli investigatori come esponente di spicco del clan Calone-Marsicano-Esposito.

A Pianura c'è chi lo voleva morto: già ad agosto sfuggì a un agguato, cavandosela con ferite a una gamba e a un piede; e a marzo sconosciuti avevano crivellato di colpi le finestre della sua abitazione. A Pianura è in atto una faida tra gruppi contrapposti che anche nei giorni scorsi ha mietuto altre vittime. Sul fatto indaga la Squadra Mobile della Questura di Napoli.

La serata di sabato a Napoli era iniziata già nel peggiore dei modi. Poco dopo le 21, a due passi dal Comune di Napoli, le avvisaglie dell'inferno si erano manifestate con la ricomparsa dei coltelli. Sconvolge il particolare che a cadere sotto i colpi di una lama sia toccato stavolta ad un dodicenne, cioè ad un bambino. Segnale bruttissimo e inquietante, perché la vittima frequentava una comitiva di coetanei, e sarebbe scoppiata una rissa con un gruppo rivale composto da altri giovanissimi.

Violenza senza fine. I Carabinieri della compagnia Napoli Centro sono intervenuti sul posto, all'incrocio tra piazza Municipio e via Mercadante: il minore è stato ricoverato al Santobono con ferite da taglio in diverse parti del corpo (braccia, mani e schiena). Non è in pericolo di vita. E in pochissimo tempo gli investigatori sono riusciti a identificare l'aggressore. Grazie alla visione degli impianti di videosorveglianza stradale quella dei carabinieri è stata un'indagine-lampo: l'autore dell'aggressione è stato identificato e rintracciato. Ha anche lui 12 anni. Ora verrà segnalato all'autorità giudiziaria e ai servizi sociali, non essendo imputabile. Oltre ai fotogrammi delle telecamere, i militari hanno sentito diversi testimoni presenti al momento della lite, e questo ha permesso di circoscrivere la vicenda in brevissimo tempo. Vittima e aggressore si conoscevano di vista. Non si sa se fossero divisi da precedenti ruggini, comunque la lite culminata nel ferimento sarebbe scoppiata per motivi futili: una parola o uno sguardo di troppo.

E non è finita. C'è da raccontare il dramma vissuto da un altro minore, un sedicenne è finito in ospedale con il setto nasale fratturato e varie ecchimosi dopo una lite con un gruppo di coetanei. Questa volta la scena di sposta nella zona universitaria. Siamo in via Mezzocannone, manca poco all'una quando due gruppi di giovanissimi si incrociano e si affrontano. Anche in questo caso a scatenare la furia ci sono solo motivi banali, di scarsissima importanza. Ma ormai tanto basta - nella logica di tanti, troppi ragazzi - a infiammare gli animi e a far ribollire il sangue. Va così, purtroppo.

Esplode la rissa, i contendenti se le danno di santa ragione e a farne le spese è il sedicenne, colpito in pieno viso da un pugno: il ragazzo barcolla, inizia a perdere sangue, i violenti si disperdono e qualcuno lo soccorre. Verrà ricoverato in nottata all'Ospedale Cto, per lui una prognosi di 25 giorni. Sull'episodio indaga la Polizia di Stato, che anche in questo caso sta cercando di trovare riscontri grazie alla visione dei filmati di videosorveglianza.

In questa sinistra notte di sangue si possono cogliere emblematicamente tutti gli aspetti legati alla violenza metropolitana. Significativamente in poche ore a Napoli sono entrati in azione i sicari della camorra, le baby gang e i delinquenti comuni, i rapinatori.

Ed è questo l'ultimo capitolo triste che racconta l'ultimo fine settimana a Napoli. L'impennata dei cosiddetti reati predatori - sottolineata dallo stesso procuratore generale di Napoli nella sua relazione in occasione del nuovo anno giudiziario - è un dato di fatto. Aumentano furti, rapine, con conseguenti aggressioni che spesso costringono le vittime al ricovero in ospedale. Città violenta. 

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E due sono gli episodi che chiudono il cerchio nero di una nottata da dimenticare. A toccare con mano i pericoli che si corrono anche solo a passeggiare per le vie del centro di Napoli sono stati ancora una volta due turisti. Un kazako e un thailandese: difficile che - una volta tornati a casa - possano portare un ricordo della Bella Napoli.

Se l'e vista brutta un ventunenne proveniente dalla Thailandia, aggredito mentre camminava lungo via Carbonara. È stato ferito intorno alle due; secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il sarebbe stato vittima di una tentata rapina, riportando la frattura della mandibola. Il giovane è stato portato all'Ospedale del Mare. Ancor più grave quanto accaduto ad un turista del Kazakistan di 26 anni: è stato ferito alla schiena con un coltello e ricoverato all'Ospedale Pellegrini. Ai carabinieri ha raccontato di essere stato avvicinato in via della Pergola da due individui che volevano rapinarlo e che, alla sua reazione, lo hanno colpito alla schiena per poi fuggire. Il ferito è stato medicato e dimesso con una prognosi di due settimane. 

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