Il questore: «Contro movida violenta
smartphone e pattuglie miste»

Antonio De Iesu
Antonio De Iesu
Giovedì 23 Novembre 2017, 12:05 - Ultimo agg. 12:14
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«Più risorse, anche in borghese, da parte della Polizia e dei Carabinieri». Lo ha detto Antonio De Iesu, questore di Napoli, al termine del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica di oggi in Prefettura dopo gli episodi di violenza verificatisi durante le sere della movida a Napoli. «Ci sarà anche l'utilizzo di smartphone per mandare le immagini in sala operativa - ha affermato - e che sarà molto utile a fini investigativi». Il tema, quello della videosorveglianza, ha fatto sapere il questore, «ce lo porremo di sicuro». «Abbiamo una rete di sorveglianza esterna - ha sottolineato - ma all'interno dell'area interessata essa è carente». «Vedremo di progettare e come dovrà essere finanziata - ha aggiunto - una videosorveglianza dedicata ai baretti», cioè la zona del quartiere di Chiaia piena di locali notturni dopo ci sono stati i maggiori problemi.

De Iesu ha evidenziato che «ci sarà un ulteriore rafforzamento di controlli con pattuglie miste con i carabinieri». Sarà garantita, assicura, «un'adeguata cornice di sicurezza che sarà visibile, ma non invasiva». I controlli selettivi «non saranno un prefiltraggio come facciamo allo stadio, perché sarebbe impensabile», ma «sicuramente, nei punti di accesso all'area, eviteremo che entrino motorini, faremo dei controlli a campione». «Questo è un impianto di carattere preventivo, non repressivo, per dissuadere gruppi, branchi di soggetti che possono pensare di spadroneggiare in quell'area - ha concluso - affinché sappiano che le forze dell'ordine ci sono, in maniera equilibrata, tecnicamente strutturata».

«A livello investigativo, c'è un team della Squadra mobile che sta lavorando intensamente in piena sinergia con il pool di magistrati che il procuratore Giovanni Melillo ha disposto». ha detto ancora De Iesu, questore di Napoli, in merito alla sparatoria dello scorso weekend nella zona di Chiaia, che ha visto il coinvolgimento di giovanissimi tra i 14 e i 19 anni, con un bilancio di quattro feriti. «Ci sono grande sensibilità e attenzione a tutti questi eventi - ha affermato - per cercare di capire e comprendere il contesto ambientale in cui nascono e crescono queste persone e sicuramente ci sarà il coinvolgimento della Procura dei minori. C'è un grande dinamismo da questo punto di vista».

«Soluzioni magiche non ce ne sono - ha aggiunto - c'è da testare e sperimentare forme di controllo del territorio, che è la base, c'è da interrogarci tutti insieme sia con la Procura ordinaria sia con quella dei minorenni, in piena sinergia con il Comune, per cercare di comprendere questi fenomeni così gravi, perché avvengono e quali sono rimedi o le iniziative per cercare di ridimensionare questa carica di violenza in aree sensibili della città».
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