Scissionisti, arrestato il boss del clan Amato-Pagano: fu il mandante dell'omicidio Malavita

Scissionisti, arrestato il boss del clan Amato-Pagano: fu il mandante dell'omicidio Malavita
Venerdì 22 Gennaio 2021, 09:55 - Ultimo agg. 13:33
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I carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno arrestato a Mugnano di Napoli Giacomo Migliaccio, ritenuto elemento di spicco del clan Amato-Pagano, operante nell'area settentrionale di Napoli, Melito di Napoli e comuni limitrofi, indiziato, in concorso, di omicidio volontario aggravato per aver agito con premeditazione e per motivi abietti o futili, lesioni personali aggravate, detenzione e porto abusivo di armi, reati tutti aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose. Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura partenopea.

Migliaccio viene considerato tra i mandanti e gli organizzatori dell'omicidio di Pasquale Malavita, avvenuto in Villaricca il 1 ottobre 2010, ritenuto legato al gruppo della «Vinella-Grassi», all'epoca dei fatti sottogruppo degli «Amato-Pagano». Durante l'agguato a Malavita rimase ferito anche Antonio Vanacore. Le indagini scaturite in seguito all'omicidio avevano già permesso di ricostruirne le dinamiche e il movente: Malavita, difatti, all'epoca dei fatti latitante e da poco condannato a 18 anni di reclusione per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, si sarebbe lamentato con gli uomini del clan della «Vinella-Grassi» di non ricevere un adeguato «stipendio». Questi ultimi, timorosi di un'eventuale collaborazione con la giustizia del Malavita, avrebbero richiesto ed ottenuto dai vertici del clan «Amato-Pagano», tra i quali, secondo gli investigatori, anche Migliaccio, l'autorizzazione ad eliminarlo. Per tali ragioni, la vittima veniva attirata in una trappola: convinta di essere stata convocata per essere ascoltata sulle sue rimostranze, nel pomeriggio del primo ottobre 2010, proprio nel mentre si stava recando all'incontro in compagnia di Antonio Vanacore, anche quest'ultimo inconsapevole di quanto sarebbe successo di lì a poco, veniva freddato da un commando armato.

Nella circostanza, Vanacore rimase ferito ad un orecchio.

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