Multe pazze, class action a Napoli: «Mille contro il Comune»

Multe pazze, class action a Napoli: «Mille contro il Comune»
di Paolo Barbuto
Domenica 13 Settembre 2020, 10:00 - Ultimo agg. 14:12
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Le rassicurazioni del Comune non tranquillizzano i tartassati dalle multe a ripetizione che arrivano per l'area pedonale inventata da Palazzo San Giacomo a giugno e realizzata senza dare informazioni ai cittadini. Di mattina Ztl, di sera Area Pedonale, di mattina transito consentito ai ciclomotori e alle auto dei residenti, di sera divieto assoluto a chiunque, proprio negli orari in cui, fino a giugno, l'accesso era libero per tutti. La vicenda è esplosa all'inizio di settembre perché in quei giorni sono state consegnate le prime contravvenzioni e la gente ha iniziato a capire quel che era accaduto nella disgraziata estate del Covid.

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Dopo i primi momenti di rabbia e smarrimento, i tartassati hanno iniziato a radunarsi grazie a una pagina social appositamente creata che, nel giro di quattro giorni, ha raccolto più di 1.200 adesioni.

E sarà la carica dei mille (e più) tartassati che domani presenterà le sue ragioni a Palazzo San Giacomo: pronta una class action senza precedenti in Italia, pronta anche una segnalazione alla Corte dei Conti affinché vigili sull'appostamento, nel bilancio prossimo, dei denari che il Comune dovrebbe incassare da quelle contravvenzioni lanciate a pioggia sulla città e che, invece, secondo i cittadini andranno cancellate.

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Ne sono state elevate, fra giugno e luglio, più di 170mila dal valore di 95 euro ciascuna per un totale che supera i sedici milioni di euro: una cifra immensa che il Comune chiede ai napoletani di versare per un'operazione (l'area pedonale) che doveva servire a far guadagnare qualcosa in più ai locali che hanno potuto ottenere l'occupazione gratuita di suolo per piazzare sedie e tavolini all'aperto.

Insomma, un'operazione (lodevole) destinata a dare ossigeno economico a qualche centinaio di esercenti, contemporaneamente riesce a distruggere l'economia di migliaia di famiglie che stanno ricevendo verbali a ripetizione, e non sanno come uscire da quest'incubo.
 

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Il vicesindaco Panini ha promesso che per i residenti ci sarà un occhio di riguardo. Le multe di luglio verranno bloccate, dice, e spiega pure che basterà inserire i dati dei ciclomotori nel sistema elettronico del Comune per ottenere la cancellazione dei verbali per le due ruote. Per adesso si tratta di promesse che, ne siamo certi, saranno trasformate in documenti ufficiali. Ma c'è un dettaglio di non secondaria importanza: i non residenti che sono passati ai varchi con la convinzione che si potesse accedere non sono stati presi in considerazione, significa che dovranno pagare tutto?

Se lo chiede Luigi che per quaranta sere d'estate ha riaccompagnato a casa la fidanzata convinto di poter transitare «adesso mi arriveranno 40 verbali da 95 euro per un totale di quasi 4mila euro e siccome non sono residente dovrò pagarli. Ho vent'anni e faccio lavoretti saltuari non ce la farò mai». 

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Nel frattempo anche i verbali ai residenti arrivano a ripetizione. Nella giornata di ieri sulla pagina Facebook della protesta Contestazione multe ztl centro storico, Luigi ha postato le foto delle 14 multe che gli sono arrivate negli ultimi due giorni (le vedete nel tondo in questa pagina) e centinaia di altri cittadini hanno fatto la stessa cosa: quei verbali hanno un peso e le promesse di Palazzo San Giacomo non lo hanno, tutti sono preoccupati e sperano che gli avvocati riescano a fare qualcosa.
Per adesso l'unica soluzione che vedono possibile è la class action, la carica dei milleduecento contro il Comune nella speranza che quest'incubo finisca.

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