​Realizziamo insieme il murale per Giancarlo

Realizziamo insieme il murale per Giancarlo
di Paolo Siani *
Martedì 9 Agosto 2016, 08:24 - Ultimo agg. 12:38
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L’idea è semplice, ma per noi molto importante. Realizzare un murale con il viso sorridente di Giancarlo proprio lì, lungo quel muretto dove la sera del 23 settembre del 1985 fu barbaramente ucciso nella sua Mehari.
Quel muretto lo ha visto passare chissà quante volte, e chissà quante pallonate avrà ricevuto dalle nostre lunghe partite a pallone.

Quel muretto ha visto anche i suoi killer aspettarlo per alcune ore e lo ha visto accasciarsi sul volante della sua Mehari. Quel muretto sa tutto e ha visto tutto. E ora, dopo 31 anni, Giancarlo attraverso il lavoro di due artisti torna lì dove era cresciuto e dove è stato barbaramente ucciso dalla ferocia camorrista. E torna lì per la volontà di tanti ragazzi degli anni 80 che conoscevano bene Giancarlo e che quella maledetta sera erano lì in quel palazzo e hanno sentito quei colpi di pistola spegnere la vita di un amico e segnare per sempre la loro.

Francesca quella sera era lì e racconta: «All’epoca avevo solo 14 anni, ero una ragazzina, conoscevo bene Giancarlo ed ero affascinata dalla sua macchina strana. Vederlo morto, lì, nella sua Mehari, ha segnato la mia vita per sempre». Lei ora non abita più lì, ma ogni tanto ci passa e non può non guardare quella targa sul palazzo che ricorda il barbaro omicidio e ogni volta si indigna per il degrado che avvolge quel posto, così rappresentativo per Napoli e per lei.

Poi, esattamente un anno fa, insieme a una sua amica conosciuta su FB, inizia a pensare a qualcosa che possa rivitalizzare, nel ricordo di Giancarlo, quel luogo. Formano un gruppo FB e iniziano a ragionare finché nasce l’idea del murale. Ci lavorano, si informano, chiedono, finché trovano chi è disposto a realizzare un murale per Giancarlo.
Gli Orticanoodles sono veri maestri dello stencil. La loro esperienza artistica nasce tra le strade di Milano, prima con la poster art e poi, successivamente, con la tecnica dello stencil, raffinata nello stencil on stencil, dove i ritratti di leader famosi, personaggi iconici o artisti si sovrappongono alle parole per creare un rapporto continuo tra il soggetto e il messaggio. Dal 2004, la creatività degli Orticanoodles si è propagata dal quartiere meneghino dell’Ortica in tutta Italia e anche all’estero. Attualmente, Wally e Alita sono tra i più noti esponenti della street art italiana in Europa, vantando numerose partecipazioni ad importanti eventi di rilievo internazionale ed esposizioni in molte gallerie private e musei.

«La nostra idea - ci raccontano - è quella di usare il muro come un ponte, e cioè di passare concettualmente da una costruzione che per natura divide a una che per sua natura collega. Come succede sempre per i nostri progetti di Arte Pubblica, le immagini si fondono con i testi. Per “Un Murale per Giancarlo Siani” abbiamo scelto di utilizzare solo due colori, o meglio delle tonalità di grigio/seppia, come le foto di trent’anni fa e diverse tonalità di verde. Verde come il colore della Citroen-Mehari su cui Giancarlo venne ucciso, oggi simbolo della vicenda e di Siani stesso, rimandando poi a simbologie del colore in linea con il progetto: il verde rappresenta il senso di giustizia. È il colore dell’io, della speranza, della vitalità; verde è il colore della natura, della fertilità e dell’abbondanza. Nei semafori rappresenta il via libera. Il verde porta benefici a chi è ansioso, per cui è utile dipingere di verde gli angoli “relax”. Mangiare cibi verdi aiuta a calmarsi e rilassarsi. Verde è il colore del benessere. Ciò che cerchiamo di fare con questo e con i nostri progetti è di veicolare quindi il riconoscersi per ciò che ci accomuna e non per ciò che via via differenzierà i singoli individui. Abbiamo sviluppato il progetto su Siani in quest’ottica, utilizzando un linguaggio visuale molto semplice ma stratificato nella lettura».

Per la realizzazione dell’opera gli Orticanoodles utilizzeranno un particolare tipo di vernice. Si tratta di Airlite, una pittura 100% naturale che, attraverso l’energia della luce, attacca gli agenti inquinanti trasformandoli in minerali innocui, riducendo la concentrazione delle particelle di ossidi di azoto presenti nell’aria e favorendo così la diminuzione dell’inquinamento atmosferico fino all’88,8%. Il principio attivo brevettato da Airlite agisce in un modo molto simile a quello della fotosintesi clorofilliana delle piante, per cui dipingere una superficie di 100mq equivale a piantare alberi ad alto fusto nella stessa area.

Per realizzare tutto questo, dice Francesca, «abbiamo pensato a una campagna di crowdfunding, perché la nostra idea era che questo doveva essere un omaggio della gente “comune” a quel luogo e a Giancarlo».
E allora vi chiediamo di fare una piccola donazione andando sul sito Https://www.derev.com/un-murale-per-giancarlo-siani.

Per Giancarlo e per tutte le vittime innocenti della criminalità.

* Presidente Fondazione Polis
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